Roberto Pompi, noto come il re del tiramisù nella Capitale, minacciato di morte e vittima di estorsione: arrestato il cognato 42enne
Roberto Pompi, noto come il re del tiramisù a Roma, sarebbe stato vittima di estorsione. Minacciato di morte insieme alla moglie dal cognato 42enne che aveva licenziato e che, poche ore fa, sarebbe stato arrestato con pesanti accuse. “Paga o ti ammazzo“, avrebbe detto l’indagato a Roberto Pompi per farsi consegnare somme fino a 80mila euro, riporta Il Corriere della Sera.
Il provvedimento a carico dell’uomo è stato emesso all’esito delle prime indagini scaturite dalla denuncia della coppia, eseguito dai carabinieri di Ciampino. Per il 42enne si sarebbero aperte le porte del carcere di Velletri e l’inchiesta sarebbe in pieno svolgimento per accertare i fatti, compresa l’eventualità di complici e altre vittime.
Roberto Pompi, le minacce e i soldi estorti
Le richieste di denaro nei confronti di Roberto Pompi sarebbero iniziate dopo il licenziamento del cognato e si sarebbero fatte sempre più insistenti, anche dietro minacce di morte e con l’avvertimento che, alla regia dei presunti reiterati tentativi di estorsione, vi fosse la mano della criminalità organizzata.
A Roberto Pompi, secondo quanto finora ricostruito dagli investigatori, sarebbero stati estorti 80mila euro. Una somma che il re del tiramisù avrebbe pagato lo scorso novembre e al cui versamento sarebbero seguite nuove richieste e minacce. La denuncia di Roberto Pompi e consorte sarebbe datata 25 febbraio 2025. A preoccupare la coppia, stando alle notizie filtrate nelle ultime ore, l’escalation di minacce che avrebbero visto destinataria anche la figlia minorenne. Una situazione che avrebbe spinto Pompi e la famiglia a chiedere aiuto ai militari dando così impulso all’indagine in corso.