Un cliente di un supermercato muore all’interno dello stesso e la gente si accalca per fotografarlo. È successo a Roma nella giornata di ieri. L’uomo di 73 anni stava facendo la spesa quando all’improvviso è stato colto da un malore. Una signora poco distante, medico, ha assistito alla scena e chiesto aiuto. Vani i tentativi di rianimazione: poco dopo è morto sotto gli occhi dei presenti al centro commerciale Euroma2. Attorno a lui si è creato un capannello di persone. Il gruppo è stato allontanato per permettere agli operatori sanitari di intervenire, quindi è stato chiuso il reparto. Nonostante ciò, ad un certo punto le persone si sono accalcate per fare foto e video con i cellulari. La vicenda è stata ricostruita da Il Messaggero, secondo cui a quel punto il direttore ha disposto la chiusura dell’intero supermercato, quindi tutti i clienti sono stati invitati ad uscire. «Mi è venuto subito in mente un fatto accaduto in Brasile, poco tempo fa», ha dichiarato Marco Capodicasa, direttore rete vendita Lazio-Umbria Unicoop Tirreno, ai microfoni del quotidiano. Il riferimento è all’uomo deceduto in un supermercato che è stato coperto con alcuni ombrelloni, mentre la gente intorno continuava a fare la spesa come se niente fosse.
“HO CHIUSO TEMENDO CHE SCATTASSERO SELFIE”
Marco Capodicasa era in visita ad un punto vendita poco distante, poi si è precipitato sul posto, ma nel frattempo aveva già dato indicazioni al telefono. «Ho detto subito di creare un cordone, prima fatto dai dipendenti, poi con teli e transenne», ha dichiarato a Il Messaggero. Quel giorno il direttore del supermercato era di riposo, altrimenti si sarebbe confrontato prima con lui, ma in quell’occasione ha deciso di agire subito. «Il timore che qualcuno potesse scattare selfie era tale che dopo sono andato addirittura a cercare in rete per vedere se fossero stati pubblicati foto o video». L’ostetrica presente nel supermercato per fare la spesa ha fatto il primo massaggio cardiaco, poi hanno usato il defibrillatore in dotazione. Così ha fatto pure il 118, ma non c’è stato nulla da fare. «Allora, oltre a proteggere l’area, abbiamo coperto il corpo». Poi ha deciso di chiudere il supermercato: «La chiusura era necessaria. Non sarebbe stato possibile per nessuno di noi andare avanti nella giornata di lavoro, come se nulla fosse».