La storia del PR 37enne Cesar Augusto Martinez Sanchez – di origini peruviane ma apparentemente nato e cresciuto a Roma – ha dell’incredibile perché dimostra come spesso e volentieri la disposizione dei domiciliari per determinati reati potrebbe non attenere l’effetto necessario: l’uomo – infatti – era stato sottoposto alla misura cautelare in attesa del giudizio della corte su di una denuncia a carico per una violenza sessuale perpetrata lo scorso ottobre; ma una volta tornato alla sua abitazione a Roma non avrebbe atteso neanche 24 ore per evadere e compiere – almeno, secondo il racconto della presunta vittima che ora sarà debitamente vagliato dagli inquirenti – un secondo stupro ai danni di un’altra giovane vittima.
Partendo dal precedente caso, è bene ricordare che il PR di Roma era stato arrestato solamente lo scorso gennaio in seguito al racconto di una ragazza immagine 20enne che denunciò di essere stata indotta a bere ingenti quantità di alcool durante una serata nella nota discoteca romana ‘El Taboo’: alla ragazza il 37enne offrì anche della cocaina, conducendola poi in una vettura parcheggiata poco distante dove si sarebbe consumato l’abuso nella sua completa incoscienza.
Il racconto della seconda vittima del PR di Roma: “Mi sono svegliata nella sua stanza senza slip”
In attesa del giudizio su queste accuse, al PR il giudice aveva concesso lo scorso 23 gennaio gli arresti domiciliari all’interno della sua casa a Roma, ma qualche giorno più tardi una nuova (sempre presunta) vittima si è fatta avanti raccontando che avrebbe incontrato il 37enne la stessa sera del 23 gennaio alla Stazione Ostiense dove si erano dati appuntamento per una presunta – ed ovviamente falsa – assunzione da ragazza immagine per la discoteca ‘Room 26’.
Similmente alla prima vittima, anche la seconda ricorda che durante tutta la serata le sono stati offerti dal PR di Roma parecchi drink che l’avrebbe quasi costretta – tanto che con gli inquirenti ha usato la parola “forzato” – a bere, proponendole poi di appartarsi in un bagno dove le ha offerto della “cocaina, o comunque una sostanza polverosa bianca” che lei ha accettato: il ricordo successivo della ragazza è di essersi “svegliata nella sua camera” con il 37enne coricato accanto “confusa, quasi stordita” e senza slip; mentre facendo mente locale ricorda anche che un episodio simile le era capitato con lo stesso uomo il 15 gennaio, quando si risvegliò “senza reggiseno” senza ricordare cosa le fosse capitato la sera prima.