È stato avviato il procedimento disciplinare nei confronti del professore di una scuola di Roma che ha tagliato una ciocca di capelli con delle forbici a una studentessa di origini iraniane. Il docente, che insegna al Liceo di scienze umane Leonardo Da Vinci, avrebbe compiuto il gesto con l’intenzione di provocare la ragazza in merito ai disordini che stanno accadendo in questi giorni in Iran in seguito alla morte di Masha Amini, la 22enne picchiata per non aver indossato bene il velo. Secondo quanto riporta La Repubblica, la ragazza non avrebbe reagito perché rimasta sconvolta per quel taglio non desiderato. Il docente, nel compiere il gesto, le avrebbe anche chiesto se se la sentisse di solidarizzare con le ragazze dell’Iran.
Reazioni e condanne all’accaduto sono arrivate un po’ da tutte le istituzioni scolastiche e non, in primis dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “L’episodio che riguarda la giovane studentessa iraniana va verificato ma, se vero, sarebbe una forma di bullizzazione inaccettabile“, ha dichiarato il sindaco capitolino secondo quanto riporta Il Messaggero.
Roma, docente taglia ciocca di capelli a studentessa iraniana: le reazioni
Il professore che nella scuola superiore di Roma ha tagliato la ciocca di capelli alla studentessa di origini iraniane adesso rischia una sanzione disciplinare, una punizione per un gesto che sta suscitando indignazione ovunque. Angela Nava, del Coordinamento Genitori Democratici, ha dichiarato all’Adnkronos che “ogni giorno veniamo messi alla prova dalle notizie che provengono dal quotidiano modo di fare scuola“. “Alle tante questioni che il mondo della scuola pone al nuovo governo – ha evidenziato – crediamo che il tema della formazione degli insegnanti partendo dall’assunto che la scuola è per gli studenti e non palcoscenico degli adulti, non sia secondario“.
L’Associazione presidi del Lazio si è espressa per bocca di Cristina Costarelli, sua presidente e preside del Liceo scientifico Newton di Roma. “A scuola si approfondisce l’attualità ma senza farne motivo di riferimenti personali – ha specificato la presidente – alla cultura degli studenti, che a scuola sono tutti assolutamente uguali. Quanto accaduto è gravissimo – ha proseguito – il docente deve tutelare la parità di condizioni tra tutti gli studenti, andare a compiere un gesto del genere è molto grave. La scuola è aperta, laica, deve rispettare i principi di uguaglianza e parità“.