Vuole patteggiare l’uomo che il 17 luglio dell’anno scorso, sparò dal proprio balcone ferendo una bambina rom all’epoca di soli 13 mesi. Il dipendente del senato in pensione, Marco Arezio, come ricorda l’edizione online del Corriere della Sera, ferì gravemente quella bimba di poco più di un anno, al punto che da quel giorno venne messa in dubbio la possibilità della stessa di camminare. Ora toccherà alla procura decidere se accettare o meno la proposta di patteggiamento avanzata dal legale dell’imputato, che è accusato di lesioni dolose e violazione della legge sul controllo delle armi. Il dipendente del Senato in pensione ha offerto un risarcimento danni pari a 220mila euro, di cui 150 mila subito e altre 28 rate da 2500 euro, una somma che però la procura ritiene insufficiente a coprire il danno provocato alla bimba, anche se non è ben chiaro quale sia la cifra richiesta. Solo quando ci sarà l’intesa sul risarcimento, a quel punto si potrà raggiungere un accordo fra difesa e accusa sul patteggiamento.
ROMA, SPARÒ A BIMBA ROM DAL TERRAZZO
Al momento rimangono incerte le condizioni fisiche della piccola vittima, la bimba di nome Cirasela di 2 anni e 4 mesi: al momento gattona, anche se con difficoltà e con l’utilizzo di una protesi. Potrebbe rimanere zoppa e i medici non lo escludono, anche se solo nelle prossime settimane si capirà cosa succederà. Come ricorda Il Corriere della Sera, al momento le conclusioni di difesa e accusa non collimano, anche perché i secondi, rappresentati dall’avvocato Claudio Marcone, hanno depositato una consulenza medico legale che parla di un’invalidità permanente della bimba del 55%, a meno che la stessa non si sottoponga per anni ad un trattamento mirato che possa ridurre le ferite riportate dopo lo sparo. Di contro, Paolo Nesta, legale di Arezio, parla di invalidità fra il 15 e il 18%, sottolineando come la piccola possa al massimo riportare una lieve zoppia in età adulta.