E’ partita, a Roma, la protesta contro la riforma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e contro le politiche del governo. Gli studenti, dopo aver deviato il percorso prestabilito sul Lungotevere Ripa, erano intenzionati a proseguire su viale Trastevere per raggiungere così il Ministero della Pubblica Istruzione, ma si sono trovati di fronte a un folto cordone delle Forze dell’ordine in tenuta antisommossa che non ha consentito il passaggio. Così gli studenti sono tornati indietro per riprendere il percorso deciso in precedenza con tappa al Miur ma, una volta di fronte all’edificio, hanno deciso di non fermarsi e continuare verso la stazione Trastevere. Un altro gruppo di manifestanti si è invece diretto verso la Piramide Cestia, dove per circa un quarto d’ora sono stati bloccati i binari uno, due, tre e quattro della stazione Ostiense. Molti studenti sono armati di fumogeni, palloncini pieni di vernice e uova che sono stati anche lanciati verso un cordone delle Forze dell’ordine che bloccava il passaggio al corteo. All’alba un gruppo di manifestanti ha fatto un blitz di fronte a Montecitorio e, tutti “armati” di sveglie da tavolo, hanno voluto lanciare un segnale: «Delle sveglie per questo governo, per dire che la loro ora ormai è arrivata. Questa generazione non vuole che si perda altro tempo». Alla testa del corteo, uno striscione recitava: “Svegliati Italia, i diritti non sono in vendita”, mentre altri studenti hanno inneggiato slogan come “Noi la crisi non la paghiamo”. La protesta dei ragazzi, equipaggiati con pentole trasformate in tamburi, si collega ad altre 90 manifestazioni in altrettante piazze italiane e a quelle degli studenti cileni che è ripartita il 7 ottobre. Contestualmente, si sta osservando lo sciopero nazionale di scuola, università e dei servizi esternalizzati proclamato da Usi-Ait e dai sindacati di base. Anche qui, si contesta la riforma Gelmini e i tagli del governo che hanno «provocato disagi, dando vita a “classi-pollaio” e messo a rischio, oltre che la sicurezza degli istituti, le retribuzioni». Le proteste stanno causando non pochi disagi alla popolazione, a cause di code e rallentamenti che stanno congestionando il traffico per la chiusura di alcune strade. Non sono accessibili, in particolare, quelle tra la stazione Ostiense e il ministero dell’Istruzione. Sono chiuse anche via di San Gregorio, Porta Capena e Colosseo per un altro corteo. Il Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, interpellato a margine di un incontro in Campidoglio riguardo al corteo, ha commentato: «Il problema serio, che spesso viene negato dal mondo sindacale, è questo: oggi, ad esempio, 2.000 studenti corrispondenti praticamente a due o tre licei hanno bloccato Roma. Da questo punto di vista servono delle regole ben precise e condivise: dobbiamo garantire il diritto a manifestare ma anche il diritto alla mobilità. Mi auguro, quindi, che ci sia responsabilità da parte di tutti». Sabato 8 ottobre tornano in piazza la Rete degli studenti e l’Unione degli universitari, con un corteo che partirà da piazza della Repubblica per finire a piazza del Popolo. Il successivo appuntamento è invece previsto per il 15 ottobre, con la «Giornata europea di mobilitazione contro le politiche della Bce, del Fmi e dei Governi nazionali», in cui migliaia di manifestanti si riuniranno in un corteo che vedrà come punto di arrivo piazza San Giovanni.