Le ormai celebri attiviste femministe ucraine del gruppo Femen, note per altre diverse azioni dimostrative in topless, hanno cercato questa mattina di raggiungere piazza San Pietro a Roma per compiere una delle loro provocatorie azioni di protesta proprio mentre il Papa recitava l’Angelus. Appena però una delle ragazze ha cominciato a spogliarsi, la polizia è immediatamente intervenuta bloccandole. Le giovani erano in tre: una con dei pantaloncini e capelli rossi corti, una bionda con pantaloni e maglietta nera, e una terza castana. Anche ieri le attiviste ucraine hanno messo a segno l’ultima loro azione durante la manifestazione del Partito Democratico in piazza San Giovanni, dove si sono presentate con dei cartelli di protesta contro Silvio Berlusconi praticamente nude, dipinte dalla testa ai piedi una di verde, l’altra di bianco e la terza di rosso. Quest’oggi invece la giovane che si è spogliata davanti agli occhi degli increduli fedeli e turisti che passeggiavano per San Pietro, esponeva un cartello con su scritto ‘’Freedom for women’’ (libertà per le donne) con il logo dell’associazione Femen della quale fanno parte. Le ragazze hanno circa 25 anni e, dopo essere state bloccate in via della Conciliazione mentre erano ancora vestite, sono state portate al commissariato Borgo. La giovane bloccata invece in topless è stata denunciata per atti contrari alla pubblica decenza e portata in commissariato insieme ad altre quattro giovani, che però erano vestite e non sono riuscite ad arrivare alla piazza, essendo state bloccate dalla polizia in via della Conciliazione. La giovane denunciata era arrivata in piazza San Pietro subito dopo l’Angelus, con dei pantaloni neri e un velo nero: subito dopo averla vista, gli agenti di polizia si sono insospettiti e, non appena si sono avvicinati, la ragazza si è abbassata i pantaloni fino al ginocchio e si è tolta il velo restando a seno scoperto. La scena è durata solo pochi secondi, perché poi la giovane, che aveva con sé il cartello è stata bloccata e portata via. Le cinque giovani bloccate e identificate sono tutte femministe ucraine, tranne un’altra giovane, una reporter australiana che si trovava con loro per documentare la protesta.