C’è aria di contestazione alla Montagnola. Pacifica e colorata, per il momento. Ha suscitato attenzione ieri un flash-mob andato di scena per le strade del quartiere. L’oggetto della protesta è uno stabile, confiscato oltre dieci anni fa alla mafia e mai più destinato ad altro utilizzo. Sono due lustri, insomma, che l’edificio rimane abbandonato.
Dietro lo striscione “Sottrarre alle mafie per restituire alla comunità” e alla firma “Roma Bene Comune”, sono sfilate numerose associazioni del mondo della sinistra romana: da Action – Diritti in movimento, allo storico centro sociale della Garbatella La Strada, la Scuola popolare Piero Bruno, l’Arci e il mensile free press della zona Core.
Insieme a loro, anche la presidenza dell’XI Municipio, che ha patrocinato l’iniziativa e segue da vicino le proteste.
Le associazioni che hanno dato vira alla manifestazione spingono l’acceleratore perché lo stabile venga destinato ad un utilizzo sociale.
Ancora non chiare le proposte di impiego dell’edificio, o in via di definizione, come quella di chi vorrebbe istallare nei locali abbandonati una biblioteca, visto che nella zona non se ne trova alcuna.
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«È un terreno – ha dichiarato Andrea Catarci Presidente dell’XI Municipio, sceso anche lui in piazza a protestare – sul quale la Giunta Alemanno ha dimostrato una gravissima incapacità nella tutela della cittadinanza, con il mancato riutilizzo dei beni confiscati ad incrementare nuove speculazioni e mire mafiose ed a sottrarre una opportunità di sviluppo ai territori».
«Ciò mentre, per di più, i tagli al bilancio e al welfare, l’assenza di una programmazione sull’abitare, la mancanza di spazi culturali e di aggregazione ci restituiscono una città che non offre soluzioni al disagio e alla crisi», ha concluso Catarci.