Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha letto alla platea degli Stati generali il messaggio di saluto del presidente Giorgio Napolitano: «Gli Stati generali guardino alle antiche e nuove emergenze nei settori della coesione sociale e della sicurezza», scrive il presidente della Repubblica nel breve documento letto dal sindaco.
Prima del messaggio era intervenuto Antonio Marzano, presidente del Cnel e della commissione che per prima si è occupata di stilare il “Progetto Millennium” per i decennio 2010-20. Il suo intervento ha insistito, tra l’altro, sul tema della mobilitò e dei trasporti: «Ogni giorno 1,2 milioni di persone si muovo dentro Roma – ha spiegato Marzano – 231mila persone arrivano in città dalla provincia e 50mila escono da Roma. Il 60% di questi spostamenti avvengono su mezzi privati». Per affrontare questo e altri problemi, Marzano ha proposto al Comune e al Governo di «concepire la città come “distretto” e quindi come strumento di politica industriale e di produttività».
L’obiettivo, ha spiegato il presidente del Cnel, è l’opposto della «città dormitorio»: una città in cui «la vita scorre veloce, e non rallentata dal traffico. È questa la base del concetto di produttività, fare di più nello stesso tempo». Marzano ha poi accentuato la necessità che la città diventi “distretto” anche nel settore della cultura: «A Roma ci sono 4 università pubbliche, 3 private e 15 pontificie». Marzono ha quindi messo in evidenza il potenziale di sviluppo che si otterrebbe mettendo in rete ciascuna di queste realtà accademiche.
Giancarlo Cremonesi della Camera di Commercio di Roma ha invece ringraziato in sindaco Alemanno per «la legge su Roma Capitale e il risanamento del debito: senza questi provvedimento – ha detto Cemonesi – i progetti per il prossimo decennio non sarebbero stati possibili».
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Riportiamo integralmente il messaggio del presidente Napolitano agli Stati generali della città di Roma:
«I lavori che oggi si inaugurano dovranno accomunare ai diversi livelli di responsabilità (politica, amministrativa e civile) tutti coloro che amano Roma e ne hanno a cuore le prospettive di sviluppo e, soprattutto, la capacità di mantenere il ruolo e la dignità di una grande capitale internazionale, contraddistinta da una straordinaria universalità culturale e religiosa. Si tratta di una sfida impegnativa e complessa che deve saper guardare anche alle antiche e nuove emergenze nei settori della coesione sociale, della sicurezza, dell’accoglienza, della mobilità e della tutela e conservazione di un patrimonio storico e artistico unico al mondo. Nella certezza che Roma, città colta e aperta, saprà raccogliere intorno al progetto della futura capitale il concorso delle migliori energie, qui autorevolmente rappresentate, formulo a tutti l’augurio più fervido di buon lavoro».