Elezioni Lazio: il Tar chiede che entro cinque giorni il presidente dimissionario Renata Polverini indichi la data delle elezioni. Sono passati 47 giorni da quando il consiglio regionale lo scorso 28 settembre ha dato le dimissioni in seguito al noto scandalo Fiorito e da allora si inseguono le polemiche sul giorno in cui andare a votare. Secondo la legge, il presidente dimissionario avrebbe tempo novanta giorni per decidere tale data, il che non significa andare a votare nei novanta giorni successivi alla fine della giunta stessa. Significa però che va scelta la data, cosa che fino ad oggi non è stata fatta. In queste settimane il centro sinistra ha polemizzato parecchio chiedendo appunto che si decidesse la data e si andasse al voto anche prima della conclusione dei novanta giorni. Adesso è intervenuto il tribunale del Lazio lanciando una sorta di ultimatum alla Polverini: decida la data entro cinque giorni oppure lo faremo noi nominando il Viminale come diretto esecutore della cosa. La decisione è scaturita da un ricorso presentato dal Movimento difesa del cittadino: il Tar chiede che le elezioni si tengano entro i novanta goroni dallo scioglimento del consiglio regionale. Se ciò non verrà fatto, sarà, secondo la legge, il ministero degli interni a intervenire e a decidere il giorno. Poco prima di tale decisione era intervenuto proprio il presidente uscente Polverini dicendo che aveva dato la sua disponibilità a votare in un solo election day, lo stesso di Lombardia e Molise, election day che si dovrebbe tenere a gennaio. Polverini ha anche sottolineato la decisione di votate cinquanta consiglieri senza listino. Ha spiegato che esistono due decreti nazionali che hanno ridotto i consiglieri del Lazio a cinquanta e che le regioni hanno perso il ricorso alla consulta. E’ poi giunto però il commento ufficiale della Regione alla decisione del tra: faremo ricorso. La regione Lazio farà ricorso al consiglio di Stato contro la decisione del Tar che viene considerata in totale contraddizione “con le recenti pronunce della medesima sezione del Tar del Lazio con riferimento alle elezioni regionali del 2010”.
Un caso che rimane dunque aperto tra ricorsi e contro ricorsi e di cui non si vede la soluzione. Secondo la legge italiana, il govenro ha facoltà di intervenire sulla questione solo in caso di evidenti lesioni ai diritti elettorali dei cittadini.