IL CASO/ Le Olimpiadi? Sindaco Marino, prima viene il “condominio”
“Nessuno di noi sa se sarà vivo nel 2024, se dunque potrà gioire delle Olimpiadi nella Capitale, come auspicato e richiesto dal nostro presidente del Consiglio a Cernobbio”. MONICA MONDO

Nessuno di noi sa se sarà vivo nel 2024, se dunque potrà gioire delle Olimpiadi nella Capitale, come auspicato e richiesto dal nostro presidente del Consiglio a Cernobbio. Anche volendo augurare lunga vita politica a Letta, dubito che i suoi sforzi pe la candidatura di Roma possano protrarsi tanto a lungo, né riesco a fidarmi dei luminosi avveniri che si aprirebbero alla nostra storia, quando “sicuramente” usciremo dalla pesante crisi economica. Quella che spinse l’algido e severo Monti a rinunciare a sogni tanto ambiziosi, con gran dispitto dell’allora sindaco Alemanno.
Già. Perché Olimpiadi nella tua città significano opere, cioè lavoro, e soldi, investimenti, sponsor, turisti, eccetera. Se va bene. Perché il rischio che si corolli la città di cattedrali di ferro e cemento ben presto inutili e spettrali, c’è, Atene ne è la dimostrazione a noi più vicina e inquietante. Ma intanto, gli anni a seguire il 2024 sono così lontani! E c’è tanto da fare prima, tanto che serve, anche all’immagine del sindaco.
E infatti Ignazio Marino si è affrettato a rilanciare che la città ha i requisiti necessari. Come un primo cittadino che dà l’esempio, muovendosi speditamente e sportivamente in bici. Siamo proprio sicuri, caro prof. Marino, come ci piace ricordarla, che Roma sia attrezzata e attrezzabile? Roma olimpica la agogniamo pulita, con la raccolta differenziata porta a porta, con una discarica inodore che non alimenti colonie di sozzi gabbiani e la rabbia dei cittadini (una discarica possibilmente lontana dal suo santuario più amato, quello del Divino Amore, location prescelta per risolvere l’annoso problema dalla monnezza capitolina).
Una città con un traffico almeno accettabile, con parcheggi sotterranei non interrotti ad ogni colpo di pala in un mattone antico, con una metropolitana che arrivi a quelle tre linee che attendiamo da decenni, con navette agili e silenziose per i visitatori, e poi parchi e giardini curati, con ciclabili, va bene, ma pure con strade libere da prostitute e spacciatori, senza buche, con campi nomadi attrezzati e controllati, e pazienza se sembriamo aridi e un po’ razzisti.
Idem dicasi per i suoi moderni ghetti, per la babele di bancarelle abusive e finti poveri sfruttati dalla criminalità organizzata, che fa della compravendita di disgraziati una delle sue mille e fiorenti attività. Una città sicura, ci terremmo tanto. Una città dove l’università non cala irrimediabilmente anno dopo anno nelle classifiche, dove i giovani che la abitano sanno apprezzare i suoi spazi, e non imbrattarli di scritte farneticanti e oscene, una città dove si spendono soldi per i monumenti, le tante chiese chiuse e diserte, non solo per mancanza di fedeli, ma perché buie, umide, pericolanti.
Sono solo alcune tra le prime necessità che mi saltano in mente, e ben prima della chiusura dei Fori Imperiali. E ben dopo, naturalmente, le case per la gente, il lavoro per i giovani, a partire da quelli che vogliono metter su famiglia, che noi intendiamo ancora, un po’ all’antica, come unione stabile tra un uomo e una donna.
Ecco, dopo tutto questo, ci sono anche le Olimpiadi, e sarebbe bellissimo rinverdire i fasti propizi di speranza di quei favolosi anni 60. Poter mostrare al mondo, come dice il presidente Letta, che “il nostro è un paese straordinario, ci impegniamo tanto”. Straordinario certamente, sull’impegno avremmo parecchio da obiettare, a meno di una funambolica inversione di rotta, di cui per ora non abbiamo segnali. Che bella questa fiducia baldanzosa: “su questo lavoreremo”, quasi a scacciare i presagi cupi di prossimi tonfi governativi. Noi tireremo dritto. Fino a quando? E per così tanto tempo, davvero? È malizioso supporre che ci si prepari anche con dichiarazioni roboanti a un’incerta campagna elettorale? E come la mettiamo con Milano: con le attuali giunte comunali, i voti si raccattano dalla stessa parte, è concorrenza sleale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultime notizie di Roma
-
ITALIA IN FIAMME/ Castelfusano, ecco tutti gli "alleati" del fuoco. E la Raggi...07.08.2017 alle 06:07
-
ROSSINI/ "Il viaggio a Reims" all'Opera di Roma16.06.2017 alle 06:19
-
CAOS RIFIUTI A ROMA/ Zingaretti, Raggi e la maledizione da campagna elettorale11.05.2017 alle 06:04
-
TOPI NEL PARCO/ Roma, bambino aggredito, il ministro Lorenzin scrive alla Raggi14.04.2017 alle 14:10
Ultime notizie
-
ENZO MUSCIA CHI È?/ Nominato Cavaliere da Mattarella (Il Mondo sulle Spalle)20.02.2019 alle 09:57
-
TRUFFA DIAMANTI: ANCHE VASCO FREGATO/ I sospetti sul suicidio di Claudio Giacobazzi20.02.2019 alle 09:56
-
Nancy Coppola/ "Aspetto una bambina ma ho dovuto fare una lunga cura dopo l'Isola"20.02.2019 alle 09:54
-
UOMINI E DONNE / Pamela e Stefano stanno insieme? Gi indizi del web (Trono Over)20.02.2019 alle 09:51
-
Reddito di Cittadinanza: stretta sui furbetti/ Divorzi e cambi residenza: le novità20.02.2019 alle 09:42
I commenti dei lettori