All’inizio erano in tre, poi sono diventati cinque, oggi i Pittori anonimi disoccupati del Trullo, a Roma, sono quindici e stanno cambiando volto all’intero quartiere rendendolo più accogliente. E tutto con la complicità degli abitanti che gli danno i soldi per acquistare pennelli e vernice. La periferia tra la via Portuense e la Magliana, si è svegliata un giorno di aprile con muri colorati di giallo, verde, viola e arancione. I pittori però agiscono solo di notte perché per il momento non sono autorizzati dal Comune. “Senza politicizzarli – spiega Fabrizio Mossino, assessore municipale alla Cultura – vorrei che l’Ater riconoscesse i Pittori, e magari innescare un contagio positivo a Corviale”. Mentre gli unici autorizzati a dipingere di giorno sono i bambini, che hanno contribuito a cambiare volto alla loro scuola: ogni muretto porta una firma diversa, le impronte delle loro manine. Marco, uno di loro, ha 62 anni, prima aveva un’edicola al Pantheon, adesso fa l’imbianchino quando gli capita. Racconta come sono nati i Pittori anonimi del Trullo: “All’inizio eravamo in tre. Una sera di quattro mesi fa ci guardammo intorno e decidemmo che avremmo cambiato questo quartiere”. Oggi le stradine dove prima si evitava di passeggiare dopo il tramonto, sono tutte colorate e confortevoli: muretti, scale, aiuole oggi sono tutti dipinti. “Coloriamo come vogliamo, ma evitiamo di accostare il giallo e il rosso, o il celeste e il bianco – spiegano – perché sennò li associano alle squadre di calcio”. Poi un mese fa l’incontro con i Poeti anonimi del Trullo e adesso sotto i portici di via di Massa Marittima ci sono due poesie in romanesco. (Serena Marotta)