Sono quasi 2mila i membri del gruppo nato su Facebook, tra donne e uomini, in soli 5 giorni per dire “No a un primario obiettore di coscienza al San Camillo”. Il gruppo è stato creato da Lisa Canitano, ginecologa e presidente dell’associazione “Vita di donna”, dopo le voci diffuse in merito al concorso per individuare il nuovo direttore di ostetricia e ginecologia del San Camillo. «Si tratta solo di voci – chiarisce Lisa Canitano – e ci auguriamo di essere smentite. Ma a scanso d’equivoci abbiamo deciso di chiarirlo sin da subito: la nomina di un primario confessionale sarebbe inaccettabile». La ginecologa scrive ancora: «Il problema è anche il livello di assistenza complessiva che si garantisce alle donne e alle coppie. Non basta infatti mettere a disposizione una stanza, magari ben lontana alla vista, per eseguire gli aborti. C’è bisogno di accoglienza, professionalità e del massimo della modernità tecnologica nella diagnostica prenatale. Tutte cose che un primario confessionale non può garantire». Nella pagina del gruppo si ricorda che “a marzo cominciano le selezioni per il nuovo primario della Ginecologia del San Camillo” e che “le voci di una nomina di un primario proveniente da ospedali confessionali, obiettore di coscienza, si fanno sempre più forti. Il San Camillo è centro di riferimento regionale per la legge 194/78, non permettiamo che il più grande Ospedale pubblico della nostra regione venga umiliato dalla nomina di un primario proveniente da un ospedale privato della Chiesa… formiamo un grande gruppo e diciamo di no”. (Serena Marotta)