Partita ufficialmente la sfida per le Primarie Pd a Roma 2016 dove il prossimo 6 marzo i sei candidati del centrosinistra, 3 per il Pd e 3 outsider, verranno votati dagli elettori per individuare l’unico candidato per le prossime Elezioni Comunali nella Capitale. Questa mattina i sei protagonisti, alla presenza di Nicola Zingaretti, presidente Regione Lazio, si sono mostrati alla città per la prima volta tutti insieme allo spazio Palatium, portando i punti principali dei rispettivi programmi, ancora in costruzione. Sì le teppistiche non sono eccelse visto che stiamo parlando di un avvenimento elettorale di domenica prossima non certo tra un mese, ma comunque ora la sfida è anche pubblicamente cominciata. Roberto Giachetti è il grande favorito, il primo a scendere in campo e con il sostegno della maggioranza dem data la sua “renzianità” sviluppata in questi anni. Contro si ritrova Roberto Morassut, deputata Pd ed ex assessore con Veltroni sindaco, che punta al Campidoglio “con poteri speciali per Roma”; sul palco anche Stefano Pedica, terzo candidato romano del Pd, ex senatore Idv e con mire di aperture al M5s, e gli outsider fuori dalle fil dem ma in corsa come esponenti del centrosinistra più ampio. Chiara Ferraro, la giovane autistica che porta avanti i temi della disabilità e sul welfare; Domenico Rossi, generale e sottosegretario alla Difesa, in corsa per Centro Democratico e sostenitore cattolico del Family Day, e infine Gianfranco Mascia, candidato fuori controllo come ama definirsi, anche oggi lo ha fatto, già leader del Popolo Viola e ora portavoce dei Verdi.
Un candidato itinerante, Roberto Giachetti è per ora il più attivo in vista delle Primarie Pd a Roma, con il voto degli elettori del Centrosinistra che il prossimo 6 marzo produrrà il candidato ufficiale per il Campidoglio. È sfida a sei con tre candidati Pd e tre outsider, ma Giachetti, renziano e favorito della vigilia, sta cercando di recuperare il tempo perduto per la non perfetta macchina organizzativa di questa primarie romane, ancora lontane dall’organizzazione vista a Milano con la vittoria di Sala. Oggi ha presentato alla stampa i primi cinque punti, le prime cinque proposte per la città, le basi per costruire il programma di governo per poter conquistare la fiducia dei romani sia alle prossime Primarie e sia, eventualmente, alle Elezioni Comunali della prossima primavera. «Più poteri e risorse ai municipi, controlli stretti sui lavori pubblici e aree verdi a comitati e associazioni, servizi digitali e semafori intelligenti per fluidificare il traffico, completare le 100 opere già esistenti, portare la giunta comunale una volta al mese sui territori». Ha pronto anche il primo volantino, originale non c’è che dire: “Se vota n’arar vortra? E ch ‘cce crede più? Ci credo io, perché sono nato a Roma e a Roma vivo. E a Roma ogni giorno mi inca…”. Ha puntato sulla diretta esplicitazione del pensiero medio romano dopo questi ultimi anni di insuccessi politici e malaffare scoperto in molte sedi amministrative della città, da Mafia Capitale in giù. Gira la città, inizia a farsi sentire negli ambienti romani, Giachetti sta preparando la sfida agli altri candidati romani con una priorità: «voglio creare un rapporto con il Governo nazionale, chiederò un tavolo per ragionare sulle metropolitane, affinché i romani possano sapere con chiarezza cosa si farà da qui a 5 anni, per completare quello che si può completare e ragionare sulle alternative, e la mia scelta sarà quella di privilegiare i tram».