Santo Rosario vietato dal vescovo anche in streaming, perché crea assembramento: una notizia decisamente curiosa arriva dalla Calabria, per la precisione dalla Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. TgCom24 scrive dunque del Santo Rosario vietato alla Fondazione Cuore immacolato di Maria Rifugio delle Anime, ispirata dalla nota mistica Natuzza Evolo di Paravati (Vibo Valentia): la Fondazione aveva organizzato un Rosario che avrebbe dovuto essere trasmesso in video streaming sabato scorso 20 giugno, ma il vescovo della diocesi Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, l’ha annullato perché ritenuto “un assembramento”.
La vicenda risale dunque a un paio di giorni fa, ma è salito oggi alla ribalta delle cronache, essendo stato ripreso dai mass media principali il comunicato diffuso dalla Fondazione Cuore immacolato di Maria Rifugio delle Anime di Natuzza Evolo.
La Fondazione aveva invitato a un Santo Rosario che sarebbe stato trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook ‘Con Natuzza pietre vive della Chiesa’, invece monsignor Luigi Renzo, vescovo della locale Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, con un decreto “notificatoci con urgenza, ha vietato tale atto di pietà popolare ricordando che sono vietati gli assembramenti”.
ROSARIO VIETATO: ASSEMBRAMENTO ANCHE IN STREAMING
La Fondazione parla di “fraintendimento” e ha espresso “grande rammarico“, pur obbedendo al proprio Pastore, tanto che il Santo Rosario vietato dal vescovo è stato in effetti annullato. Considerato che sono ormai ripresi – a livello ecclesiale e più in generale nella vita di tutti i giorni – eventi ben più affollati di un Rosario trasmesso in streaming, ecco che molti pensano che la prudenza dovuta al Coronavirus non sia l’unica motivazione della dura decisione presa dal vescovo Renzo.
L’episodio infatti, secondo quanto scrive sempre TgCom24, celerebbe delle tensioni tra la Fondazione e la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. A far scoppiare la polemica, infatti, è stato anche il divieto per la Fondazione ispirata a Natuzza Evolo “di organizzare pubbliche attività di ‘religione e culto’ di qualsiasi natura, dentro e fuori la propria sede, di utilizzare per qualsiasi attività di pastorale e culto pubblico la chiesa del ‘Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime’ non ancora consacrata”.
L’appello a ritirare il decreto con cui mons. Renzo sospendeva il Santo Rosario è di conseguenza caduto nel vuoto, ma la Fondazione ha comunque invitato a un Rosario da celebrare ciascuno nelle proprie case “affidando alla Madre Celeste i nostri dolori e implorandoLa affinché cessi qualsiasi divisione all’interno della nostra comunità“.