Il “complottista” Rosario Marcianò erà dunque già stato messo sotto la lente d’ingrandimento della procura di Imperia, che aveva ritenuto sospetti i suoi account bloccandone due, ma non il principale tankerenemy.it. Fatti risalenti allo scorso 23 marzo, cioè quando l’emergenza coronavirus era già al massimo in Italia. Eppure l’attività di Marcianò non ha conosciuto sosta, marciando anzi più spedita proprio al momento di spiegare le presunte connessione tra 5G e diffusione del covid-19, secondo lui un vero e proprio specchietto per le allodole per coprire i danni della diffusione della nuova tecnologia. Il 30 marzo era poi uscita una richiesta di soldi per contribuire alle spese legali che era stata successivamente bloccata da Paypal, da un account in cui Marcianò parlava in prima persona. Bisognerà ora valutare se l’ultima ordinanza annunciata dallo stesso Marcianò limitera la comunicazione su internet del profondo contestatore del coronavirus e della sua diffusione reale nel Paese. (agg. di Fabio Belli)
ROSARIO MARCIANÒ INDERDETTO DA INTERNET
Rosario Marcianò, il “complottista” del Covid-19 e del 5G, dopo il servizio delle Iene trasmesso ieri avrebbe scritto che gli è stato interdetto l’uso di internet dal questore di Imperia. A riportare la notizia è Nextquotidiano.it che riporta con tanto di screen lo stato Facebook di Marcianò (il quale però nel momento in cui vi scriviamo non è visibile): “Mi è stato interdetto dal Questore l’uso di Internet. Ordinanza restrittiva ricevuta oggi. Nulla è per caso”. Un provvedimento che sarebbe giunto proprio in concomitanza con l’intervento del Comitato Sardo Scie Chimiche contro la trasmissione di Italia 1 accusata di far passare “i complottisti” come “gente instabile con visioni apocalittiche”, tuonando: “Questo servizio dimostra che siamo in tanti e siamo una vera minaccia contro tutto il sistema e che quindi il nostro lavoro in questi anni sta dando ottimi risultati. L’unico modo per screditarci quindi è confezionare servizi ad hoc, montando frasi, tagliando discorsi e decontestualizzando ragionamenti complessi senza approfondire”. Già in passato, fa notare Nextquotidiano, Marcianò sarebbe stato preso di mira dalla procura di Imperia, quando alcune pagine Facebook a lui collegate sarebbero state poste “sotto sequestro preventivo”. Si trattava di due profili e la pagina Facebook del sito Tanker Enemy, out dallo scorso 23 marzo. Stessa sorte per l’account Youtube di Marcianò ma non per altre tre pagine a lui collegate nonchè l’account Twitter. Fatto ritenuto dal quotidiano assai curioso.
ROSARIO MARCIANÒ CONTRO LA IENA GASTON ZAMA
Una nuova pagina Facebook apparentemente collegata a Rosario Marcianò comparve il 24 marzo scorso mentre i primi di aprile l’uomo annunciava il blocco del conto Paypal del fratello “a seguito di una segnalazione anonima per un’inesistente violazione”. Solo pochi giorni prima aveva lanciato la richiesta di denaro per contribuire alle spese legali. L’ultima novità riguarderebbe la presunta decisione della procura di inderdigli l’uso di internet. Un fatto che sarebbe accaduto poche ore dopo il servizio de Le Iene nel quale Marcianò, precursore delle scie chimiche in Italia, ha asserito di credere che il Coronavirus sia stato studiato a tavolino: “Il COVID-19 non esiste, è tutta una copertura architettata per coprire i danni del 5G” ed ancora “Io sono dell’opinione che le conseguenze derivanti dall’uso intensivo del 5G vengono coperte con questa storia del COVID-19. Io non ho paura di prenderlo, perché non esiste”. Intanto, alla luce del servizio trasmesso Marcianò ha deciso di scrivere a Gaston Zama, la iena che lo ha realizzato, con un messaggio minaccioso: “Sei un essere veramente schifoso. Fai pena. Sei un verme che ama strisciare e leccare il c*lo al padrone. Vergognati. Augurati di non dovermi più incontrare. Tutto in medicine”. Perfetta la replica della iena: “Mi segni tu che le medicine non servono. Un abbraccio”.