LEGGE ELETTORALE ELEZIONI POLITICHE 2022: COS’È IL ROSATELLUM
Attiva dal 2017, usata una volta sola e contestata praticamente da tutti: la legge elettorale “Rosatellum bis” (o più semplicemente, Rosatellum) fa la sua comparsa decisiva nelle Elezioni Politiche 2022, per la seconda volta nella storia elettorale italiana. Nell’avvicinarsi al voto decisivo delle Politiche, proviamo una rapida guida per capire non solo di cosa si tratta quando si parla di Rosatellum, ma soprattutto di cosa vuole dire, come funziona e come si scopre chi ha vinto con il sistema elettorale vigente. Tutto a cominciare dal nome così particolare: come da tradizione dal 1992 in poi, in Italia le leggi elettorali vengono definite “alla latina”: cominciò tutto con il “Mattarellum”, poi il “Porcellum” e “Italicum”, infine l’attuale legge “”Rosatellum”, approvata nel 2017 dall’idea del suo relatore Ettore Rosato (all’epoca nel Pd).
L’attuale legge elettorale dicevamo è in realtà un Rosatellum bis, in quanto non coincide con l’originale legge elettorale a firma Rosato: la prima proposta, infatti, prevedeva una diversa ripartizione tra la quota maggioritaria e la quota proporzionale – 50% e 50% anzichè gli attuali 1/3 e 2/3 -, oltre che una diversa soglia di sbarramento – 5% anziché 3%. Senza appoggio in Parlamento, il Rosatellum venne modificata e approvata solo il 26 ottobre 2017 con il termine poi divenuto noto di “Rosatellum bis”. La legge elettorale che sostituì il Porcellum di Calderoli e l’Italicum di Renzi, considerate parzialmente incostituzionali dalla Consulta, fece il suo esordio il 4 marzo 2018 nelle ultime Elezioni Politiche prima di oggi. Come già intuito, si tratta di un sistema elettorale “misto” in cui una parte dei seggi del Parlamento viene eletto con metodo maggioritario (il 37% del totale), un’altra parte con metodo proporzionale (il 61%) e infine il restante 2% mediante un sistema proporzionale con voto di preferenza, dedicata per gli italiani che esercitano diritto di voto all’estero.
LEGGE ELETTORALE ROSATELLUM: I COLLEGI UNINOMINALI E PLURINOMINALI ALLE ELEZIONI POLITICHE 2022
Secondo quanto stabilito dalla legge elettorale del Rosatellum (con cui si torna alle Elezioni politiche 2022 per decidere il prossimo Governo, Camera e Senato) il 37% dei seggi si assegna dunque con sistema maggioritario nei collegi uninominali, dove è eletto il candidato più votato: il 61% dei seggi si assegnano col proporzionale ed è ripartito tra coalizioni e liste che abbiano superato le soglie di sbarramento. Va ricordato come per leggi la ripartizione dei seggi alla Camera si calcola a livello nazionale, al Senato invece a livello regionale: questo è il motivo per cui vi sono i collegi plurinominali dove le liste si presentano sotto forma di liste bloccate di candidati. Addentriamoci ora nelle differenze e modalità di voto per i singoli collegi definiti dal Rosatellum, dal referendum sul taglio dei parlamentari (2019, si passa da 945 parlamentari a 600 totali, di cui 400 deputati e 200 senatori) e dal Decreto Legge 2020 dove sono stati ridisegnati i collegi nazionali.
Storicamente in Italia, il collegio è la “base” su cui la legge elettorale agisce per tradurre milioni di voti in 600 seggi dei parlamentari: il collegio uninominale vede eleggersi il candidato più votato in ogni singolo collegio; il collegio plurinominale invece si presentano liste di candidati (massimo 4 con il Rosatellum-bis, listino bloccato e scelto dai partiti) per ogni partito/lista. Con il sistema proporzionale, vengono invece eletti i candidati in proporzione ai voti ricevuti. Con la nuova norma approvata dal Governo Conte-2 i collegi sono stati così ridisegnati: 221 uninominali con sistema maggioritario (147 alla Camera e 74 al Senato) e 367 plurinominali con sistema proporzionale (245 alla Camera e 122 al Senato). A questi, si aggiungono poi anche i 12 collegi riservati ai deputati e ai senatori eletti all’estero (8 alla camera e 4 al senato): in tutto dunque 600 collegi per 600 parlamentari. Il sistema misto del Rosatellum “invita” alle alleanze specie per la parte dei collegi uninominali: infatti, più la coalizione è “larga” e più vi sono possibilità più concrete che si riesca a vincere il singolo collegio uninominale. Per vincere le Elezioni – ovvero per avere la maggioranza in Parlamento – serve sempre la maggioranza assoluta (la metà più 1) dei seggi alla Camera e al Senato: occorrerà dunque attendere i calcoli definitivi delle forze in Parlamento per capire a chi il Presidente della Repubblica affiderà l’incarico per formare il nuovo Governo (prima riunione delle Camera fissata già il 13 ottobre 2022).
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ELEZIONI POLITICHE 2022, SOGLIE SBARRAMENTO ROSATELLUM E NODO COALIZIONI IN QUESTA LEGGE ELETTORALE
Decisivo per capire dopo le Elezioni Politiche 2022 come verrà composto il prossimo Parlamento sono le regole del Rosatellum riguardo le soglie di sbarramento ai partiti e il nodo delle coalizioni: la legge elettorale in vigore prevede in tutto 4 soglie di sbarramento che entrano in funzione nel calcolo dei risultati finali.
– al 3% dei voti ottenuti a livello nazionale: vale per le liste che si presentano singolarmente e non in alleanza all’interno di una coalizione
– al 20% dei voti ottenuti a livello regionale: vale per le liste che si presentano singolarmente e solo al Senato
– al 20% dei voti ottenuti a livello regionale: vale per le liste che rappresentano minoranze linguistiche riconosciute ed esclusive nelle regioni a statuto speciale ove prevista la tutela delle suddette minoranze (Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige)
– al 10% dei voti ottenuti a livello nazionale: vale per le liste che si presentano in coalizione, purché almeno una delle liste abbia superato una delle tre soglie sopra esposte
Meccanismo da comprendere ancora meglio è il tema delle coalizioni in vista delle Elezioni Politiche 2022 sempre con il sistema elettorale in vigore: il Rosatellum specifica come la soglia di sbarramento al 10% «non comprende i voti presi dalle liste che hanno conseguito meno dell’1% dei voti a livello nazionale o, solo per il Senato, il 20% dei voti a livello regionale». Da ultimo, se la coalizione non supera il 10% in termini nazionali, le liste singole sono comunque ammesse al riparto dei seggi solo nel caso che abbiano superato almeno una delle altre soglie presenti. Come indicazione agli elettori, per votare le Elezioni Politiche 2022 con il Rosatellum è necessario scegliere solo un “tandem” tra partito (con il suo listino di 4 nominativi “bloccati” e decisi dal partito) e candidato uninominale che quel partito e la sua eventuale coalizione sostengono. La legge elettorale accetta che un candidato possa presentarsi in massimo un collegio uninominale e in 5 collegi proporzionali: chi però viene eletto in più collegi vede stabilito il seguente regolamento, ovvero se vince nel maggioritario il suo seggio scatta in automatico (e allora subentrerà un altro candidato nei collegi proporzionali dove si era presentato candidato uninominale), se invece vince nel plurinominale «si è eletti dove la lista ha ottenuto il risultato peggiore».