La storia di Rossana Tescaroli a Sopravvissute per parlare di truffe affettive online: dal matrimonio distrutto all'attivismo per aiutare altre donne
ROSSANA TESCAROLI SI RACCONTA A SOPRAVVISSUTE
Le truffe affettive online al centro della nuova puntata di Sopravvissute, il programma che va in onda oggi in seconda serata su Rai 3. La storia di Rossana Tescaroli in primo piano: nel gennaio di cinque anni fa venne contattata su Instagram da uno sconosciuto, con cui nacque una conoscenza virtuale che divenne rapidamente intensa e, al tempo stesso, totalizzante.
Quell’uomo così affettuoso e presente riuscì a colmare il vuoto emotivo della donna, che si sentiva un po’ sola, ma era vittima di un inganno: le cominciò a chiedere denaro, con richieste sempre più pressanti. Lei, che ormai era coinvolta emotivamente, inviò il denaro, poi capì di essere caduta in una rete di truffe e manipolazioni. Quella storia la segnò profondamente, al punto tale da separarsi dal marito.
Ora è vicepresidente dell’associazione Acta, che combatte il fenomeno. Da vittima di truffe affettive online è diventata attivista contro i raggiri, che non sempre portano a denunce, perché spesso prevalgono vergogna e sensi di colpa. In una recente intervista al Corriere della Sera ha raccontato che l’uomo si presentò con un nome falso, dicendo di essere un imprenditore francese e padre di due figli.

Oltre a perdere soldi, ha perso il suo matrimonio, che è andato in frantumi. Quando iniziò a chiederle soldi perché asseriva di avere problemi economico per il Covid gli mandò 500 euro, poi altri soldi; infatti arrivò a chiederle 6.600 euro, ritrovandosi a un passo da usare i risparmi del padre. Fortunatamente riuscì a desistere.
LA SCOPERTA DELLA TRUFFA AFFETTIVA
A quel punto ha usato un programma di ricerca facciale, scoprendo che le foto erano state rubate da un uomo dell’Azerbaigian. Da una puntata di Chi l’ha visto? ha avuto una nuova conferma del furto di identità. Così le crollò il mondo addosso, ma pensò alla figlia e quindi ha trasformato la sua storia in un’occasione di riscatto. Anche perché nessuno è al sicuro, per questo ha deciso di raccontare la sua storia e aiutare altre donne.
DA VITTIMA A PALADINA
Con Acta sta lavorando sul fronte della prevenzione, ma auspica anche un intervento legislativo: ad esempio in Piemonte è stata approvata una norma che prevede sostegno psicologico alle vittime, assistenza nella denuncia e supporto alle famiglie, oltre ad attività di sensibilizzazione e una sezione ad hoc sulla dipendenza affettiva presso l’Osservatorio epidemiologico delle dipendenze. Quindi, anche le altre regioni possono muoversi in tal senso.
