Mentre si accende sempre di più lo scontro sul Decreto Milleproroghe, la Lega è tornata alla carica in materia di fisco proponendo una rottamazione cartelle esattoriali che potrebbe finire al centro delle discussioni nel corso dei prossimi giorni contribuendo a risolvere l’ormai eterno problema degli enormi debiti che l’Agenzia delle Entrate non riesce a riscuotere: si tratterebbe – in un certo senso – di una sorta di rottamazione quinquies che risolve i problemi evidenti emersi dalle prima quattro edizioni (di cui l’ultima in scadenza a breve) rendendo più semplice per i contribuenti che vogliono mettersi in regola con il fisco ottenere la rottamazione cartelle esattoriali.
Complessivamente – spiega il leader leghista e Vice premier Matteo Salvini in una breve intervista a No stop news – l’idea di una rottamazione cartelle esattoriali sarebbe fine a risolvere quei problemi sui quali “il concordato proposto dal viceministro Leo” non è stato in grado di dimostrarsi “risolutivo”, il tutto mettendo in campo un’operazione utile soprattutto a chi vuole regolarizzare i pagamenti “e ha bisogno di un po’ più di tempo” garantendo a famiglie e contribuenti la possibilità di “pagare e di respirare” senza essere schiacciati da interessi, sanzioni, more e quant’altro.
Cosa prevede la proposta della Lega sulla rottamazione cartelle esattoriali: 120 rate senza interessi
Entrando nel merito della proposta di rottamazione cartelle esattoriali avanzata dalla Lega in queste ore, l’idea preponderante sarebbe quella di procedere ad una rateizzazione in 120 soluzioni mensili – dunque decennale – del debito accumulato dal contribuente, ma senza includere nel pagamento anche interessi e sanzioni (che verrebbero, insomma, stralciati); il tutto procedendo con un emendamento al Milleproroghe con il quale si estenderebbe questa possibilità a tutti i debiti maturati fino al 31 dicembre del 2023, ovvero l’ultimo anno fiscale attualmente considerabile.
Una proposta – quella della rottamazione cartelle esattoriali leghista – che per ora non sembra riscuotere particolare successo tra gli alleati di governo, tanto che dal conto suo il viceministro Leo è tornato ad insistere sull’ipotesi di mettere in campo un’altra versione estesa del concordato attualmente riservato alle sole Partite IVA: la strada – insomma – è ancora piuttosto in salita, soprattutto perché se non si trova una soluzione entro il 13 febbraio il rischio è che decada anche l’attuale rottamazione quater.