Mancano sempre meno giorni alla scadenza delle richieste per aderire alla riammissione nella Rottamazione quater con la quale i contribuenti – e a breve vedremo bene quali, dato che è limitata ad una precisa fetta – potranno chiudere i conti pregressi rimasti aperto con il Fisco regolarizzando la loro posizione debitoria: a ricordare l’imminente scadenza è stata proprio l’Agenzia delle Entrate che ha recentemente diramato una circolare per precisare che saranno accettate solamente le domande di riammissione alla Rottamazione quater presentate – autonomamente o con intermediari, ma arriveremo anche a questo – entro e non oltre il 30 aprile 2025.
Prima di arrivare ai dettagli sulla riammissione, è bene precisare che la Rottamazione quater è una norma prevista all’interno della legge di Bilancio del 2023 con la quale si è offerta la possibilità a chiunque avesse un debito con il Fisco di saldare l’intero importo dovuto senza tenere conto degli interessi, con un notevole risparmio soprattutto per le cartelle esattoriali più cospicue: l’adesione vera e propria alla Rottamazione si è già conclusa da tempo e mentre siamo passati alla quinquies è entrata in gioco la riammissione per recuperare gli ultimi debitori che non sono riusciti a saldare quanto dovuto.
Come funziona la riammissione alla Rottamazione quater: quali contribuenti sono coinvolti e come fare domanda
Entrando subito nel merito della riammissione, la richiesta potrà essere – appunto – presentata da tutti i contribuenti che avevano già partecipato alla Rottamazione quater ma che al 31 dicembre 2024 risultavano essere ‘decaduti’ per non aver versato interamente o in parte quanto dovuto dal piano di rientro: i debiti rottamabili restano quelli riferiti al periodo tra l’1 gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 senza la possibilità di aggiungere eventuali cartelle relative a periodi successivi; mentre la scadenza per partecipare alla riammissione è – appunto – il prossimo 30 aprile.
Le richieste per rientrare una seconda volta nella Rottamazione quater vanno presentate tramite l’apposito portale del sito dell’Agenzia delle Entrare (ovvero questo): si può scegliere di optare per la procedura semplificata disponibile nella propria area riservata – accedendo ovviamente con SPID, CIE o CNS -, oppure per la procedura manuale nell’area pubblica – inserendo documenti, importi e numeri delle cartelle -; mentre si dovrà anche scegliere se optare per il versamento unico con scadenza il 31 luglio 2025, oppure per la rateizzazione che si può estendere fino a 10 pagamenti da assolvere entro il 30 novembre del 2027.