I contribuenti che desiderano essere riammessi alla rottamazione quinquies 2025 possono farne richiesta entro e non oltre il 30 aprile. La misura è consentita a coloro che fino ad oggi sono stati considerati come “decaduti” per non essere riusciti tempestivamente a saldare – anche una sola rata – il loro debito.
La soluzione della rottamazione delle cartelle che ammette anche i decaduti è dovuta al Decreto Milleproroghe, che ha previsto delle scadenze e condizioni specifiche da dover rispettare. Tuttavia, si attende l’ufficialità definitiva prima di poter concedere l’alleggerimento del debito, che si prevede provvisoriamente la suddivisione in 10 anni e con rate mensili.
Come cambiano i tempi per la rottamazione quinquies 2025
Vincenzo Carbone, nonché direttore dell’Ade, specifica che la rottamazione quinquies 2025 dovrebbe prevedere delle nuove scadenze fiscali, inizialmente stabilite entro il 30 giugno di quest’anno e il primo pagamento imposto obbligatoriamente al 31 luglio (sempre di quest’anno).
A rafforzare l’idea del direttore dell’Agenzia delle Entrate è Sogei, prestatore di servizi digitali dell’agenzia governativa, che sottolinea la necessità di far slittare i tempi per dei motivi prettamente tecnici.
I primi risultati potrebbero essere constatati nel 2026, quando verrà introdotta la prossima Legge di Bilancio e il report verrà stilato dalla Commissione addetta all’analisi del magazzino dell’agenzia governativa.
La proposta della Lega Nord
L’idea di Alberto Gusmeroli, deputato della Lega Nord, è quella di alleggerire il debito dei contribuenti proponendo una dilazione corrispondente a 10 anni e soltanto per i pagamenti omessi fino al 31 dicembre di due anni fa, 2023.
La decadenza per coloro che non rispettano il pagamento mensile delle rate potrebbe scattare dopo la 6° omissione oppure a partire dalla 2°.
La nuova versione della rottamazione quinquies prevede inoltre, di versare il 20% rispetto al debito complessivo in due tranche, la prima da saldare entro il 31 ottobre e la successiva entro il 30 novembre dell’anno in corso.
Una delle criticità più significative sarebbe rappresentata dal piano di ammortamento, che essendo suddivisa in un anno e 6 mesi – con cadenza ogni 3 mensilità – coinciderebbe con le ulteriori scadenze fiscali (appesantendo gli oneri da dover sostenere periodicamente).
Tuttavia, per coloro che lo volessero, è possibile procedere alla domanda per la rottamazione quater, che permette al contribuente di saldare i suoi debiti in una o più soluzioni.