A La vita in diretta vi erano la sorella e la mamma di Paolo Pasqualini, il 39enne sbranato da tre rottweiler: ecco le loro parole
Si torna sul caso del povero Paolo Pasqualini, il 39enne della provincia di Roma che, l’anno scorso, venne sbranato vivo e ucciso da tre rottweiler incustoditi, lasciati liberi di agire. A breve comincerà il processo nei confronti di Giovanna e Patrizio Pintus, proprietari dei tre animali e accusati di omicidio colposo, e ieri La vita in diretta ha parlato nuovamente con i parenti della vittima, a cominciare da Priscilla, sorella di Paolo Pasqualini.
Negli ultimi giorni si parla di un possibile allevamento illegale di rottweiler da parte dei Pintus, ma l’intervistata precisa: “L’allevamento è legale, i cani li aveva registrati; risulta che aveva 11 rottweiler all’Enci e 6 all’Asl, ma quel giorno sono stati trovati solo 3 cani, quindi non si sa dove siano gli altri. Sarà la procura a dire come li addestrava – ha proseguito – rimango perplessa nel momento in cui dice che i cani stavano con dei bimbi e poi parla di un tridente d’attacco e mostra immagini di un rottweiler con dietro un leone”.
ROTTWEILER SBRANARONO PAOLO PASQUALINI: LE PAROLE DI SORELLA E MAMMA DELLA VITTIMA
La sorella di Paolo Pasqualini ha quindi svelato un dettaglio agghiacciante: “C’è un video del 118 che ritrae l’ultima parte dell’aggressione: mio fratello era morto, ma i cani stavano ancora su di lui e gli operatori del 118 non sono usciti dall’ambulanza per paura. Accettare una persona che esca per fare una passeggiata e non ritorni più… Lui è morto a 700 metri da quell’abitazione; altre persone stavano per essere aggredite, tutto il bosco è stato riempito di camionette della polizia. Come fai ad accettare tutto questo? Non si può”.
Così invece Simonetta, la mamma del 39enne ucciso: “Tuttora non ci credo e vivo solo per avere giustizia e perché certe cose non accadano più. Volevo dire una cosa a proposito della corsetta: mio figlio non correva perché aveva una lombosciatalgia, quindi lui non poteva correre, stava camminando, quindi non ha in alcun modo fatto sì che questi cani si avventassero su di lui perché lo vedevano come una preda”.
ROTTWEILER SBRANARONO PAOLO PASQUALINI: UN GIUDICE STABILIRA’ EVENTUALI COLPE
La morte di Paolo Pasqualini sopraggiunse l’11 febbraio dell’anno scorso, e il 39enne venne ucciso di fatto sul posto, visto che i soccorsi nulla poterono fare dopo le gravissime ferite riportate. I tre rottweiler lo attaccarono al collo, proprio come se fosse una preda; di conseguenza, la vittima perse troppo sangue per poter essere salvata, tenendo conto anche del fatto che i soccorsi dovettero attendere l’arrivo di personale specializzato per paura di essere a loro volta attaccati dai cani.
Toccherà a un giudice stabilire se i proprietari dei molossoidi abbiano agito nel migliore dei modi possibili, vigilando sugli stessi o meno; nel frattempo, le indagini proseguono per cercare di accertare ogni aspetto di questa drammatica vicenda.