Rugani condannato in primo grado, i motivi del processo
È terminato oggi il processo di primo grado che vede coinvolto il difensore italiano ex Empoli e Juventus, ora all’Ajax, Daniele Rugani condannato per l’accusa di guida in stato di ebbrezza del luglio 2023, quando il calciatore al tempo in forza ai bianconeri era stato trovato dalle forza dell’ordine di notte fuori strada alla guida della sua macchina di lusso visibilmente alterato dall’alcol. Da quello che racconta la polizia quando è stato fermato l’apparenza dimostrava che avesse fatto uso di alcolici in maniera elevata visti gli occhi lucidi e il forte odore di alcol, quando è stato sottoposto all’alcoltest in un primo momento risulta avere un elevatissimo livello di alcol nel sangue pari a 1.56, più del triplo della quantità consentita, anche alla ripetizione del test qualche minuto dopo però il livello non sembra abbassarsi, risultando di 1.54.
Gli agenti coinvolti hanno immediatamente ritirato la patente a Rugani, che non ha potuto guidare fino a pochi mesi fa quando gli è stata riconsegnata, e hanno fatto partire la denuncia che ha portato al processo concluso da poco, la situazione però sarebbe potuta concludersi molto prima, molto più velocemente e rapidamente e soprattutto senza tutto questo clamore mediatico ma questo se Daniele Rugani avesse accettato di pagare una multa di 5000 euro, non una cifra troppo elevata per un calciatore del suo livello, proposta dal giudice dopo le indagini preliminari ma che avrebbe portato anche al sequestro del veicolo. Il calciatore avrebbe quindi deciso di non pagare la multa perché molto legato alla sua Maserati con cui quella notte era finito fuori strada perché ubriaco al volante.
Rugani condannato alla revoca della patente e sei mesi di carcere
Daniele Rugani condannato come esito del processo alla revoca della patente e a sei mesi di reclusione oltre al pagamento di una multa di 2000 euro e la confisca della Maserati Levante Trofeo a cui era alla guida in quella sera, pena però sospesa per la condizionale, il difensore tramite il suo avvocato ha già fatto sapere di voler fare ricorso contro la sentenza soprattutto per vedere revocata la confisca dell’auto oltre che per la reclusione di sei mesi. La difesa poi durante il processo aveva provato a appellarsi alla poca affidabilità degli apparecchi per l’alcoltest in quanto revisionati in centri non autorizzati e alla poca validità della prova dell’odore di alcol nell’alito del suo assistito.
Rugani è solo l’ultimo ma sono tantissimi i calciatori che negli anni sono stati protagonisti di situazioni simili in cui si sono messi alla guida dopo aver assunto una quantità elevata di alcol, l’ultimo era stato Andy Pelmard, difensore centrale francese del Lecce che era stato fermato ubriaco al volante dopo la cena natalizia della squadra e che in risposta era stato messo fuori rosa dalla squadra pugliese, che poi nel mercato di gennaio aveva terminato in anticipo il prestito.