Russell Crowe: "L'esorcista è un lavoro oscuro"/ "Solo così conosci vera sofferenza"
Russell Crowe, parlando con Cambridge News, ha raccontato del suo ruolo nel film "L'esorcista del Papa" che l'ha portato a conoscere la storia di padre Gabriele Amorth
Russell Crowe nel film "L'esorcista del Papa" (Twitter)
Russell Crowe: “L’esorcista è un lavoro oscuro”
Nella sua intervista Russell Crown, parlando della parte nel film L’esorcista del Papa racconta di essersi direttamente ispirato alla “storia di vita reale” di padre Amorth. “Molti degli elementi del film sono stati aggiunti in base alle ricerche che ho fatto [quando] sono andato a Roma. Ho pasasto un po’ di tempo con i suoi amici e con le persone che hanno lavorato con lui, persone che lo conoscevano da molto tempo. Ho letto i suoi primi due libri, e molti articoli, ne ha scritti centinaia e non tutti sono stati tradotti in inglese”.
Del film, complessivamente, Russell Crow racconta che “per me l’aspetto avvincente è stata la vita di Gabriele Amorth“. Racconta della sua vocazione in giovanissima età, e del suo allontanamento dalla diocesi perché imparasse a fare veramente il mestiere, trovandosi tuttavia immischiato nel 1942 nella seconda guerra mondiale. “Viene ferito, perde molti suoi amici e i bambini con cui è cresciuto muoiano intorno a lui. Ne esce con un senso di colpa abbastanza significativo da sopravvissuto”. Complessivamente, Russell Crowe crede fermamente che “Gabriele Amorth aveva una fese che gli ha dato un livello di coraggio unico per fare il suo lavoro. Quella dell’esorcista è una ricerca oscura, hai a che fare con molte persone che soffrono profondamente” e racconta che infatti “la maggior parte dei posseduti aveva bisogno di aiuto psicologico [e Padre Amorth] credeva che pochissimi casi fossero veramente possessioni demoniache”.
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