Il 48% dei russi considera la Francia un paese ostile: il sondaggio che secondo l'analista Kenigsberg è parte della disinformazione che arriva dalla Russia
Mentre continuano gli scontri pubblici tra il presidente francese Emmanuel Macron e i vari vertici del governo russo, tra i quali l’omologo Vladimir Putin, un recente sondaggio ha dimostrato come l’opinione pubblica in Russia tenda ormai a considerare la Francia un paese ostile, con il dato – ricavato dal governativo Russian Public Opinion Research Center – che è più che raddoppiato nell’arco di appena un paio di anni: secondo l’analista di Euro Creative Arthur Kenigsberg, esperto di Europa centrale – citato dal notiziario francese TF1Info – si tratta degli effetti della disinformazione che circola in Russia ad opera del Cremlino; dimostrando (a suo avviso) come l’intero blocco europeo si trovi al centro di una guerra dell’informazione contro la Federazione.
Prima di arrivare al sondaggio condotto in Russia e all’opinione dell’analista, vale la pena ricordare che Parigi e Mosca non godono di buoni rapporti da ormai parecchio tempo, ma la situazione sarebbe degenerata solo recentemente con l’insistenza da parte di Macron di armare un gruppo di paesi volenterosi per scendere direttamente in campo in Ucraina a sostegno di Kiev: ipotesi che, dal conto di Putin, sarebbe considerata una vera e propria dichiarazione di guerra, dimostrando gli interessi occidentali a scontrarsi contro il Cremlino.
In Russia un cittadino su due considera la Francia ostile: il commento dell’analista Arthur Kenigsberg
Venendo a noi, il sondaggio a cui facevamo riferimento poche righe fa sarebbe stato condotto dal Russian Public Opinion Research Center, intervistando circa 1.600 cittadini russi maggiorenni: tra gli intervistati, il 48% ha indicato la Francia come un paese ostile per la Russia, più che raddoppiando quel 21% che si stimò nel 2022 in una rilevazione simile del medesimo istituto; mentre al contempo pochi meno (ovvero il 42% e il 41%, rispettivamente) ritengono anche il Regno Unito e la Germania paesi ostili, con una top 3 tutta europea.
Secondo l’analista Kenigsberg, si tratta della già citata “guerra dell’informazione” in cui si troverebbero al centro la Russia, la Francia e l’intera Europa, con il sondaggio finalizzato solamente a “penetrare nei dibattiti” europei per “polarizzare l’opinione pubblica” e spingerla a sostenere le cause russe: il Cremlino – spiega – sta “prendendo sempre più il controllo dei nostri dibattiti”, scegliendo quali “temi” portare all’attenzione del pubblico; il tutto facendo apparire “i nostri leader come inefficaci e paralizzati”.