Russia, disastro ambientale a Norilsk/ 20mila tonnellate di greggio nel fiume

- Davide Giancristofaro Alberti

Norilsk: disastro ambientale in Siberia a causa della fuoriscita di 20mila tonnellate di greggio da una cisterna dell'impianto di estrazione di metalli

putin russia Il presidente russo Vladimir Putin (LaPresse)

Disastro ambientale in Russia a causa di un’ingente fuoriuscita di greggio in un fiume della Siberia. Come riferito da numerose testate online, a cominciare dai colleghi di RaiNews.it, litri e litri di diesel ma anche di lubrificanti, sono traboccati da una cisterna di un impianto Norilsk Nickel, il principale produttore al mondo di metalli, a cominciare dal palladio. Vladimir Putin, dopo aver fortemente e pubblicamente criticato l’accaduto, ha ordinato lo stato di emergenza anche perchè la perdita di materiale inquinante sarebbe di ben 20mila tonnellate. L’episodio risalirebbe allo scorso 29 maggio, ma trapelato solamente in queste ore, ed è considerato il secondo più grave incidente del genere nella storia della Russia moderna, come spiegato dall’esperto del Wwf Aleksei Knizhnikov. Il primato, al momento, resta quello del 1994, 26 anni fa nella regione di Komi, dove la fuoriuscita di greggio durò addirittura diversi mesi.

NORILSK, STRIGLIATA DI PUTIN AL NUMERO UNO DELL’AZIENDA

Attraverso una teleconferenza il presidente della Russia ha strigliato il numero uno della Norilsk Nickel, Serghei Lipin, che non avrebbe informato in maniera tempestiva l’accaduto “Perché il governo deve saperlo giorni dopo? Dopo venire a sapere di situazioni d’emergenza dai social media?”. Sul luogo dell’incidente si sta recando Evgeny Zinichev, ministro delle Emergenze, mentre è stata annunciata l’apertura di un’inchiesta da parte del Comitato investigativo, che avrebbe portato anche all’arresto di un impiegato della centrale elettica. Il fiume inquinato, l’Ambarnaya, si è colorato di rosso, come evidenziato dalle immagini diffuse in queste ore dal quotidiano Siberian Times, e stando a quanto sostenuto dall’azienda, la perdita sarebbe stata causata da una degradazione del permafrost che avrebbe fatto cedere i supporti su cui appoggia la cisterna. Non è la prima volta che a Norilsk si verifica qualcosa di simile: nel 2016 alcuni ecologisti avevano denunciato la fuoriuscita di sostanze inquinanti da una diga, poi finite nelle acque del Doldykane. Norilsk, la città dove ha sede l’omonimo impianto di estrazione, è uno dei 10 luoghi più inquinati al mondo, e nel contempo fra i più freddi della terra con temperature che in inverno raggiungo i 30 gradi sotto zero di media.





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