La Russia torna sulla Luna. Dopo che l’Europa ha abbandonato il progetto congiunto a causa della guerra in Ucraina, il Cremlino ha proseguito in autonomia al lavoro per il lancio di “Luna 25“. Questo il nome scelto per la missione con cui il presidente Vladimir Putin vuole mandare un altro messaggio all’Occidente. La missione è in cantiere da anni, infatti al Paris Air Show del 2015 era stato anche esposto un modello del veicolo di atterraggio senza equipaggio “Luna 25”, ma ora sembra essere arrivata la volta buona, dopo vari rinvii. La prima missione lunare nella storia della Russia dal crollo dell’Unione Sovietica comincerà questo venerdì, 11 agosto 2023. Se il lancio avrà successo, l’atterraggio sulla Luna è previsto intorno al 23 agosto, stessa data in cui l’India vuole atterrare con un suo lander.
Welt ricorda che la storia di Luna 25 è fatta di ritardi e speranze infrante. La pianificazione della missione, che inizialmente si chiamava Luna Glob, cominciò nel 1998, con il Cremlino che voleva tornare ai vecchi fasti del programma sovietico. Nel 1959, infatti, l’Unione Sovietica riuscì a compiere il primo atterraggio sulla Luna. Ma il ritorno della Russia sulla Luna è stato ripetutamente rimandato. Ci sono state diverse battute d’arresto e difficoltà di finanziamento. Fu pure pianificata una cooperazione con l’agenzia spaziale europea ESA. L’Europa voleva contribuire con telecamere speciali per un atterraggio sicuro sulla Luna e trarre profitto dalle immagini stesse, ma con l’invasione dell’Ucraina i progetti spaziali con la Russia sono stati interrotti, come quello del razzo Soyuz, l’atterraggio su Marte e tre progetti lunari.
RUSSIA RIPRENDE PROGRAMMA LUNARE E LANCIA LUNA-25
Il fatto che la Russia voglia tornare sulla Luna senza la tecnologia europea, che dovrebbe essere usata in futuro dalla Nasa, peraltro nel bel mezzo della guerra in Ucraina, sembra un atto di sfida del Cremlino nei confronti dell’Occidente, secondo il quotidiano tedesco. Inoltre, Mosca non vuole essere di nuovo lasciata indietro, come nel caso del progetto del primo uomo sulla Luna. Questa volta si tratta dell’insediamento permanente e dell’utilizzo del satellite terrestre, come possibile fonte di materie prime, ma anche come stazione scientifica o trampolino di lancio per voli verso Marte. Dal nuovo spazioporto russo di Vostochny, nella Russia orientale, a soli 100 chilometri dalla Cina, decollerà un razzo Soyuz-2.1b con a bordo la sonda, ha annunciato l’agenzia spaziale russa Roskosmos.
Tra l’altro, con il nuovo spazioporto, Mosca vuole rendersi meno dipendente da quello di Baikonur, in Kazakistan, che è il più utilizzato. L’obiettivo della Russia è di testare la tecnologia di atterraggio. Il lander trasporterà 30 chilogrammi di carico utile scientifico, tra cui un braccio robotico per prelevare campioni di suolo. Non è previsto il trasporto automatico di rocce lunari sulla Terra, come avvenuto con “Luna 24” nell’agosto 1976. All’epoca furono prelevati 170 grammi per gli scienziati sovietici. L’impresa, comunque, non è affatto banale. Delle circa 30 manovre di atterraggio di veicoli senza equipaggio nella storia dello spazio, la metà è fallita. Finora, solo l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti e la Cina sono riusciti a portare un veicolo di atterraggio sulla Luna senza danni.