Non bisogna costringere l’Ucraina a un accordo di pace contro la sua volontà: questo il messaggio che Mark Rutte ha recapitato a Donald Trump con la sua visita a Washington. A rivelare il retroscena è il Financial Times, secondo cui il segretario generale della NATO avrebbe utilizzato l’incontro con il presidente degli Stati Uniti anche per spiegargli che una pace ingiusta tra Ucraina e Russia farebbe aumentare la minaccia nei confronti dell’Europa.
Il viaggio di Rutte, peraltro, è avvenuto in una fase in cui l’inquilino della Casa Bianca sta cercando di ottenere rapidamente un accordo di pace, quindi il pericolo attualmente è che si crei una frattura tra Usa ed Europa sul tema, anche perché le percezioni sono diverse. Ad esempio, Rutte ha evidenziato che, imponendo una soluzione pro Putin alla guerra, si metterebbe a rischio anche la sicurezza europea. Secondo un diplomatico della NATO, uno dei messaggi chiave portati a Washington riguarda la comprensione della vera posta in gioco.
IL PRESSING DI TRUMP PER LA PACE IN UCRAINA
Rutte ha parlato della minaccia russa anche con i giornalisti al termine dell’incontro con Trump: “Siamo tutti d’accordo, nella NATO, che la Russia rappresenta una minaccia a lungo termine per il territorio NATO, per l’intero territorio euro-atlantico“. Il leader dell’Alleanza Atlantica ha riconosciuto gli sforzi dell’Ucraina per raggiungere un accordo di pace e ha chiesto a Mosca di impegnarsi per giungere a un accordo. “Gli ucraini stanno davvero giocando bene e credo che ora la palla sia chiaramente nel campo russo“, ha aggiunto Rutte.
Per quanto riguarda i negoziati, ha affermato che “c’è qualcosa sul tavolo per la Russia” per un potenziale accordo di pace, ma non sa se il presidente russo Vladimir Putin vuole davvero la pace. “Ho lavorato con lui per quattro anni quando ero primo ministro dei Paesi Bassi, e ho smesso di tentare di comprenderne i pensieri“.
D’altra parte, è fiducioso riguardo l’intervento di Trump: “Credo che con la leadership del presidente Trump possiamo arrivare a una conclusione positiva“. Il presidente americano dal canto suo ha ribadito il suo impegno per arrivare alla pace, infatti dallo Studio Ovale ha dichiarato che sta mettendo “una forte pressione” sul Cremlino, assicurando che “presto” il conflitto finirà.
IL NODO DELLE SPESE PER LA DIFESA
Sul tavolo c’è anche un’altra questione delicata, quella delle risorse per la difesa. A tal riguardo, Rutte ha esortato i 32 Paesi membri dell’alleanza a dedicarle più fondi, equipaggiamenti e sforzi politici, mentre gli Stati Uniti fanno un passo indietro rispetto al loro ruolo di guida della sicurezza in Europa.
Il disimpegno è stato annunciato a febbraio, quando Hegseth ha avvertito che le priorità degli Usa in materia di sicurezza sono altrove – in Asia e ai suoi confini – e che l’Europa dovrà in futuro occuparsi della propria sicurezza e di quella dell’Ucraina. Infatti, bisogna stabilire una nuova linea guida per le spese di difesa.
Nel 2023, i Paesi membri della NATO hanno concordato che tutti gli alleati avrebbero dovuto spendere almeno il 2% del Pil per i loro bilanci militari, ma dalle stime indicate nel rapporto emerge che diversi Paesi, tra cui l’Italia, non hanno raggiunto tale obiettivo.