Nell’Ucraina martoriata da più di due anni (quasi tre) di conflitto contro la Russia è morto l’ennesimo giornalista: questa volta la triste sorte è toccata ad un collaboratore – il 38enne Ryan Evans – della famosissima agenzia britannica Reuters che si trovava – assieme ad altri 5 colleghi, loro giornalisti a tutti gli effetti – dentro all’Hotel Sepphire nella città di Kramatorsk, poco distante dal caldissimo fronte del Donbass attorno a cui (ormai da diverse settimane) si stanno concentrando gli attacchi da parte del Cremlino.
In un primo momento non era chiaro se Ryan Evans fosse effettivamente morto, ma già da sabato Reuters aveva dato notizia del bombardamento sull’Hotel, sottolineando anche di aver perso le tracce di un suo “collaboratore”; mentre nella tarda serata di ieri è arrivata la conferma definitiva del decesso, con le autorità ucraine che hanno dichiarato di aver estratto dalle macerie il corpo di un cittadino britannico: degli altri cinque, due sarebbero attualmente ricoverati in condizioni gravi.
Ryan Evans – ricorda la stessa Reuters in una nota diramata ieri sera – aveva 38 anni e collaborava in “materia di sicurezza” con l’agenzia già dal 2022 fornendo il suo supporto ai giornalisti che in questi anni hanno lavorato tra l’Ucraina, Israele e le Olimpiadi di Parigi. “Ha aiutato tanti giornalisti – riporta la nota – a coprire gli eventi di tutto il mondo; ci mancherà terribilmente [e] inviamo le nostre più sentite condoglianza e i nostro pensieri alla sua famiglia e ai suoi cari”.
Oltre a Ryan Evans, sono già 15 i giornalisti uccisi in Ucraina dal febbraio del 2022 ad oggi
Insomma, Ryan Evans è l’ennesima vittima involontaria di un conflitto che ha già causato migliaia e migliaia di morti tra i civili ucraini, così come secondo delle stime difficili da confermare sarebbero già 15 i giornalisti che hanno perso la vita sui fronti di Kiev cercando di raccontare in primissima persona degli eventi che – a distanza di più di due anni – sono ancora difficili da comprendere; ancor meno di giustificare.
Dal conto suo Zelensky nella serata di ieri, parlando della morte di Ryan Evans ha detto che contro l’Hotel Sapphire la Russia ha lanciato in modo “assolutamente intenzionale e ponderato” un missile “Iskander”, rivolgendo le sue “condoglianze alla famiglia e agli amici” del collaboratore dell’agenzia inglese; mentre interpellato oggi dai giornalisti sull’accaduto, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha precisato che occorre ancora “fare chiarezza” sull’accaduto perché non si tratterebbe di “un giornalista ma di un certo consigliere per la sicurezza”, sottolineando anche che l’attacco era stato condotto “contro strutture militari o in qualche modo collegate all’esercito“.