Sabatini ricorda la carriera, i talenti portati in Serie A e la chiamata di un ex calciatore dopo 20 anni
In un’intervista al podcast NetBetNews l’ex direttore sportivo Walter Sabatini ricorda il suo passato, la sua carriera nel mondo del calcio e racconta il rapporto che ha oggi con alcuni suoi ex giocatori, nelle sue avventure con Triestina, Arezzo, Perugia, Lazio, Palermo, Roma, Inter, Sampdoria, Bologna e Salernitana ha portato in Serie A numerosi talenti da Josip Ilicic e Javier Pastore a Edin Dzeko, Mohamed Salah e Alisson Becker ma alla domanda su chi fosse il giocatore più di talento si rifiuta di rispondere per evitare che tutti gli altri esclusi siano in conflitto con lui e lo chiamino per chiedere spiegazioni.
Un episodio simile infatti sarebbe già accaduto da quello che racconta Sabatini con un ragazzo che erano più di 20 anni che non aveva contatti con lui, il giocatore in questione, di cui non viene mai fatto il nome, avrebbe interpretato male una dichiarazione fatta sull’impresa fatta dalla Lazio nella stagione 2006/2007 quando riuscì a qualificarsi per la Champions League. Sabatini in quella occasione dichiarò che non si aspettava di riuscire a qualificarsi per la Champions League con una squadra fatta di prestiti e parametri zero, ma mentre l’ex direttore sportivo intendeva con queste dichiarazioni che era stata fatta poca programmazione e un mercato limitato, l’ex calciatore le ha vissute come un attacco a lui e i suoi compagni di squadra e alla loro forza sul campo.
Sabatini ricorda Mihajlovic, il senso di colpa per la sua morte
Walter Sabatini ricorda poi l’amico Sinisa Mihajlovic durante l’intervista al podcast NetBetNews dichiarando di sentire la sua mancanza e di sentire un senso di colpa nei confronti della sua morte non capendo il perché sia accaduto a Sinisa e non a lui, “ma che giustizia è, perché un uomo giovane e brillante come Sinisa deve morire e io che sono una ciabatta vivente sono ancora in vita?”. Una risposta però poi è stata trovata, “Mi guardo intorno e dico perché è giusto che sia così. C’è quell’oggetto di 20 anni che è giusto che abbia ancora un padre per qualche anno”
Sinisa Mihajlovic è scomparso ormai 3 anni fa, il 16 dicembre 2022 per una leucemia con cui ha combattuto per quattro anni, dal 2019 quando diede la notizia in una conferenza stampa a poche settimane dal suo rinnovo di contratto, nonostante le terapie conclude la sua seconda stagione alla guida del Bologna ma nel 2022 viene esonerato dopo cinque giornate con la squadra assegnata a Thiago Motta.