CHI SONO E COSA FANNO I GENITORI DI LORENZO MUSETTI
Tra le persone più importanti per Lorenzo Musetti ci sono ovviamente i genitori, oltre alla fidanzata Veronica Confalonieri da cui ha avuto un figlio. La famiglia è pronta a sostenerlo nella finale di Montecarlo contro Carlos Alcaraz, come fatto finora, ma con la riservatezza che li ha sempre contraddistinti. La mamma si chiama Sabrina Ratti ed è impiegata, mentre il padre Francesco lavora come operaio in una cava di marmo.
Insieme hanno fatto sacrifici pur di aiutare il figlio nel suo sogno di giocare a tennis. Infatti, quando Lorenzo aveva 8 anni lo indirizzarono a un circolo tennis dove conobbe il suo attuale allenatore, cominciando la sua scalata.
Se la mamma lo ha sostenuto anche accompagnandolo agli allenamenti, il padre gli ha trasmesso la passione per il tennis, infatti Musetti sin da bambino giocava con una pallina di gommapiuma, facendo notare la sua predisposizione. In realtà, la sua favola è nata nello scantinato della nonna Maria, dove conservava la prima racchetta. Ma i genitori di Lorenzo Musetti sono anche coloro che lo hanno spinto a restare sempre con i piedi per terra.
LA SCOMMESSA PER IL TATUAGGIO
Non mancano curiosi retroscena che raccontano lo splendido rapporto tra Lorenzo Musetti e i suoi genitori, Sabrina Ratti e Francesco Musetti. Ad esempio, in occasione del 19esimo compleanno riuscì a farsi un tatuaggio grazie a una scommessa vinta con la madre. Visto che ne voleva uno da tempo, ma era minorenne e i genitori gli impedivano di farselo, fece una scommessa con la madre: se avesse vinto uno Slam, avrebbe potuto farsi un tatuaggio.
Ciò non vuol dire che mamma Sabrina non credesse nelle doti del figlio, ma se doveva farsi un tatuaggio, allora era giusto alzare al massimo l’asticella. Quella vittoria è arrivata nel 2019 in Australia, con gli Open Junior.
Così Lorenzo Musetti potè farsi disegnare sulla pelle il suo battito con una racchetta a trafiggerlo. In una rara intervista di tre anni fa, papà Francesco ammise di essere spesso critico col figlio, ma di emozionarsi quando lo vede in campo. “Deve avere forza fisica e mentale“, gli ricorda sempre, facendolo diventare un mantra.