Molte persone in Italia e nel mondo percepiscono, giornalmente, un fastidioso suono in uno o entrambe le orecchie o, più genericamente, nella testa meglio conosciuto come acufene, avvertito come un fischio, sibilo, ronzio e innumerevoli altre sensazioni senza che ci sia, nella realtà, un suono ambientale che lo produca. Secondo uno studio condotto dall’Istituto Farmacologico “Mario Negri” e pubblicato su Lancet Regional Health Europe, un cittadino europeo su sette soffre di acufeni che, nel 5% dei casi, è così intrusivo da alterare il benessere psicofisico, le normali attività quotidiane, il sonno, le potenzialità lavorative, provocare stress e, nelle forme più estreme, ansia e depressione.
Dopo circa 10 anni di ricerche presso il Centro per lo Studio e la Cura degli Acufeni e l’Iperacusia dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale “G. da Saliceto” di Piacenza, effettuate dal prof. Domenico Cuda e dal dott. Antonio De Caria, è stata sviluppata una nuova terapia del suono erogata mediante app, che si è dimostrata un utile supporto nel percorso riabilitativo del paziente con acufeni.
Ne abbiamo parlato più nel dettaglio con il dott. Antonio De Caria per capire quando utilizzarla e quali sono gli elementi che la costituiscono: «Fondamentale risulta la valutazione iniziale da parte del medico specialista Otorinolaringoiatra o Audiologo atta a di determinare la causa che ha fatto insorgere l’acufene e il tipo di acufene percepito dal paziente al fine di indicare il corretto percorso terapeutico. Dopo questo primo inquadramento si potrà indirizzare il paziente all’utilizzo della terapia del suono erogata mediante l’app Tinnibrain».
Dott. De Caria, come nasce questa nuova strategia di “sound therapy”?
Tinnibrain nasce come app nel 2018, anche se i lavori sulle nuove frontiere della terapia del suono li abbiamo iniziati con il professor Cuda nel lontano 2004, quando abbiamo stabilito che vi era la necessità di individualizzare la cura e non utilizzare una strategia sonora uguale per tutti i pazienti che, spesso, non determinava risultati soddisfacenti.
La vostra app è finalizzata a supportare il medico nel processo riabilitativo secondo quali evidenze?
In anni recenti la ricerca scientifica ha dimostrato come l’acufene possa essere il risultato di interazioni non corrette tra circuiti neurali che interessano le aree uditive. I processi di riorganizzazione nella corteccia uditiva dopo un calo uditivo anche di lieve entità, possono determinare un’anomala plasticità neurale ed essere causa di acufeni.
È come se la corteccia uditiva si costruisse dei suoni perché l’orecchio periferico, a causa di un danno, non li invia al cervello?
Esattamente. Diversi studi hanno infatti confermato un’eccessiva e inconsueta attività bioelettrica delle aree uditive corticali nelle persone che lamentano acufeni.
L’app Tinnibrain come funziona?
La nostra app ha come obiettivo di allenare il cervello attraverso esercizi di training uditivo, costituiti da segnali acustici personalizzati, secondo i rilievi dell’acufenometria, atti a determinare una corretta riorganizzazione corticale.
Che cosa sono gli esercizi di training uditivo che ha menzionato?
Attraverso l’app scaricabile sul proprio iPhone o Smartphone, il paziente esegue degli esercizi di allenamento percettivo giornalieri della durata di 15 minuti per sei mesi. L’ascolto condizionato – Auditory Perceptual Training – di tracce sonore stimola la corteccia uditiva a riorganizzarsi determinando un blocco dell’iperattività delle aree uditive corticali responsabili dell’insorgenza dell’acufene.
Quindi non più un ascolto passivo e suoni identici per tutti come la precedente “sound therapy”?
Non più ormai. Gli esercizi sonori, differenti uno dall’altro nei 160 giorni di trattamento, sono costruiti in base al tipo di acufene del paziente a cui viene chiesto di prestare attenzione a quante volte il volume della traccia sonora aumenta, diminuisce o si interrompe, allenando così l’udito e il cervello in modo attivo. Inoltre, il paziente impara a concentrare l’attenzione su elementi esterni, in questo caso gli esercizi sonori, distogliendola dall’acufene.
L’app è composta solo da esercizi sonori?
Tinnibrain è, in realtà, costituito da un insieme di elementi utili alla persona con acufeni. Infatti, l’app fornisce anche una sorta di libro di autoaiuto, presentato al lettore attraverso brevi frasi giornaliere.
In pratica un libro spalmato per i 160 giorni di terapia da leggere a pillole quotidiane?
Proprio così. Un saggio di approfondimento tecnico-scientifico di facile lettura che aiuta il paziente a sviluppare delle strategie di gestione dell’acufene.
Per le persone che hanno difficoltà ad addormentarsi o a concentrarsi l’app come li supporta?
Tinnibrain fornisce una serie di suoni della natura, della durata di un’ora ciascuno, utili a favorire la concentrazione, il rilassamento e il riposo notturno. Anche questi sono altamente personalizzati.
Possiamo dire che si ha un’arma in più per il trattamento di questo sintomo particolarmente fastidioso?
Occorre precisare che, in generale, la terapia del suono e Tinnibrain, in particolare, funziona solo se il processo riabilitativo è coordinato da un medico specialista esperto. Tinnibrain si è dimostrato un valido supporto, veloce e utile, nel processo riabilitativo che fin dai primi risultati, pubblicati su OnMedicine nel 2018, ne hanno dimostrato l’effetto positivo e che, se associato alla terapia cognitivo-comportamentale può raggiungere l’80% di efficacia.
Di acufeni allora si può guarire?
Sulla base delle nuove conoscenze scientifiche e delle diverse strategie riabilitative attualmente disponibili, possiamo sicuramente ridurre l’impatto degli acufeni sul benessere generale dell’individuo, determinando e stimolando un processo di non ascolto fino, nel migliore dei casi, a una riduzione pressoché totale della percezione dell’acufene.
Un’ultima domanda: quali sono le modalità di accesso all’app?
L’app si può scaricare sul proprio smartphone o iphone collegandosi al sito www.Tinnibrain.it o dal play store per android, oppure dall’app store per iOS, registrandosi gratuitamente. I primi 15 giorni di esercizi sono completamente gratuiti.
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