Salute donna, in occasione della giornata nazionale del 22 aprile, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato i dati sui progressi scientifici compiuti dalla ricerca negli ultimi 10 anni in Italia, sottolineando come gli studi sulla medicina di genere e sulla prevenzione e la cura di alcune patologie femminili, siano aumentati arrivando a triplicare, soprattutto nei settori dove c’è necessità di maggiore attenzione come quello oncologico, cardiovascolare e delle malattie autoimmuni.
Crescono anche le ricerche sugli effetti delle vaccinazioni e sulle nuove modalità di screening per i tumori, con l’introduzione di nuovi test diagnostici, come ad esempio quello per individuare l’HPV che ha sostituito quasi completamente il vecchio Pap-test per i tumori al collo dell’utero. Il database Pubmed, che raccoglie tutti gli articoli a carattere medico, mostra che cercando tramite parola chiave “women health” risultano dal 2017 al 2024, 3491 pubblicazioni relative a studi italiani differenziati e specifici per le donne, che proprio quest’anno, si sono arricchiti di linee guida e raccomandazioni negli ambiti di ginecologia, senologia, salute riproduttiva, gravidanza e percorsi post parto.
Giornata nazionale salute donna, Iss: “In 10 anni aumentata del 20% aspettativa di vita dopo tumore maligno al seno e all’utero”
A 10 anni dall’istituzione della giornata nazionale salute donna, l’Iss ricorda l’importanza delle linee guida legate alla prevenzione delle patologie femminili nei vari ambiti, sottolineando i traguardi raggiunti dalla medicina di genere grazie alla maggiore consapevolezza e alla ricerca per la diagnosi precoce e le cure personalizzate. In 15 anni, si è ridotta del 20% la mortalità dopo un tumore maligno, specialmente nelle persone giovani dai 20 ai 49 anni, e questo dato risulta particolarmente significativo per dimostrare il progresso scientifico nell’individuazione di terapie sempre più efficaci e trattamenti post guarigione contro le recidive.
Oggi infatti, si può parlare di una maggiore speranza nell’aspettativa di vita, che arriva al 73% dopo un cancro al seno, del 69% per i tumori all’utero, del 58% dopo carcinoma della cervice uterina e del 32% per quello dell’ovaio. Ed è significativamente aumentata anche l’attenzione sulle malattie croniche che sono spesso difficili da diagnosticare e trattare, come l’endometriosi e la fibromialgia, nonchè sul benessere mentale, che come sostengono gli esperti, nella sfera femminile è spesso fortemente influenzato da condizioni sociali ed economiche, discriminazioni, molestie e violenze ed un mancato equilibrio tra vita privata e lavoro.