Non c’è correlazione tra vaccini e autismo: la Cassazione dice ancora no. La Corte ha infatti respinto la richiesta di indennizzo avanzata da un uomo, il quale sosteneva che il figlio avesse una patologia sorta a causa della vaccinazione obbligatoria somministrata nel 2001. Anche i giudici di merito, Tribunale e Corte d’Appello di Napoli, avevano respinto l’istanza del padre. Per la Corte «non è configurabile» un «nesso causale» tra la malattia di cui soffre e la vaccinazione (pentavalente contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite ed haemophilus influenzae di tipo b, più un vaccino anti-epatite b). Non esiste per la Cassazione una «plausibilità biologica» di relazione tra i due eventi, cioè la vaccinazione e il manifestarsi della malattia. Nel caso specifico, oltre alle relazioni sullo stato della letteratura scientifica in materia, c’erano anche specifiche perizie che risultavano del tutto negative, cioè – come riportato dal Corriere della Sera – nessun ricovero né visita neurologica per asserite reazioni allergiche ai vaccini e una diagnosi di sindrome autistica per richiesta posta almeno 2 anni dopo.
VACCINI E AUTISMO, CASSAZIONE: “NESSUN LEGAME”
La lunga storia del presunto legame tra vaccini e autismo è nata nel 1998. Andrew Wakefield, ex chirurgo inglese, pubblicò su Lancet un articolo in cui sosteneva la correlazione tra il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia e l’autismo. Questa tesi è stata però smentita da numerosi altri studi. Dopo l’uscita di quel lavoro le coperture vaccinali nel Regno Unito calarono del 20% e di conseguenza aumentarono i casi di morbillo, alcuni gravi o addirittura fatali. Nessuna delle ricerche successive a quella di Wakefield ha mai dimostrato alcun possibile rapporto tra vaccini e autismo. Ma, cosa ancor più assurda, si è scoperto – come riportato dal Corriere della Sera – che i dati dall’ex medico pubblicati erano stati volutamente inventati, per presunti interessi economici. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), negli Stati Uniti un bambino su 59 soffre di un disturbo dello spettro autistico (secondi i dati riferiti all’anno 2014). In Italia, invece, non è ancora disponibile un dato nazionale, ma stando a quelli del progetto di ricerca ASDEU (Autism Spectrum Disorder in European Union), il problema riguarderebbe circa un bambino su cento.