Mentre in Europa scoppia l’allarme per il morbillo dall’altra parte del mondo c’è una visione del tutto opposta. In Indonesia le autorità religiose si sono rivoltate contro chi voleva rendere obbligatori i vaccini anti–morbillo perché considerati contro la fede islamica. Il Consiglio degli ulema sottolinea come nei farmaci si trovino tracce di maiale e anche cellule umane. Nonostante questo i religiosi si sono resi conto di quali sono i pericoli di non andare a vaccinare i bambini. Al momento è stata autorizzata la somministrazione perché al momento non si sono trovate delle valide alternative. Come riportato dal portale di Repubblica ha parlato un portavoce degli Ulema che ha sottolineato: “Ci siamo trovati in una posizione in cui non c’è altra scelta poiché non è stato trovato al momento un vaccino “halal”. Nonostante la sospensione della fatwa in attesa di nuovi futuri prodotti in regola con le leggi dell’Islam alcune città avevano vietato il vaccino ancora prima della decisione degli Ulema”. (agg. di Matteo Fantozzi)
SICILIA LA REGIONE ITALIANA PIÙ COLPITA
I dati resi noti dall’apposita commissione sanitaria mondiale a proposito della diffusione del morbillo in Europa, sottolineano un allarme preoccupante. Secondo la commissione motivo di tale diffusione è la scarsa copertura vaccinale in alcune zone che crea catene di trasmissione della malattia e che in alcuni paesi sono proseguite anche per un anno, portando così allo stato di epidemia. E’ evidente che una malattia che può portare alla morte vada combattuta nell’unico modo possibile, obbligando le persone a vaccinarsi loro e i figli alternative non ce ne sono. “Ogni persona che non è immune rimane vulnerabile, non importa dove vive, e ogni Paese deve continuare a spingere per aumentare la copertura vaccinale” ha commentato il direttore della Divisione delle emergenze sanitarie delle malattie trasmissibili presso l’Oms. La regione italiana con il più alto numero di persone colpite è la Sicilia con oltre 1200 casi, seguita da Lazio a quota 204. (Agg. Paolo Vites)
IMPRENSCINDIBILE IL VACCINO
L’Italia dunque è tra le nazioni che maggiormente preoccupano per diffusione del morbillo, ma i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano chiaramente di un’emergenza a livello europeo, se si pensa che mai i numeri sui contagi sono stati così alti negli ultimi 10 anni. Basti pensare che oltre al record dell’Ucraina, anche paesi come la Francia hanno fatto registrare un record di contagi e soprattutto si sono fatti registrare dei decessi. Per l’OMS riuscire a debellare la mortalità da morbillo nei paesi occidentali, dove ci può essere un accesso di massa alle vaccinazioni, è una priorità ma la tendenza segnala contagi in aumento e questo fa scattare l’allarme verso il raggiungimento di un obiettivo che invece di avvicinarsi diventa sempre più lontano. (agg. di Fabio Belli)
ITALIA TRA LE 7 PEGGIORI PER CONTAGI
Più di 41mila persone tra adulti e bambini hanno contratto il morbillo nei primi 6 mesi del 2018 nell’area che fa capo all’Oms europea. Numeri a dir poco allarmanti se si pensa che in metà anno si è superato già superata la soglia massima di contagi di un anno intero di questo decennio. Ma dal nostro punto di vista la preoccupazione è destinata ad aumentare: è infatti la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ad annoverare l’Italia tra i 7 Paesi su 53 in in cui si sono superati i mille casi. Al top di questa classifica negativa c’è l’Ucraina, con 23mila casi in 6 mesi, ma della top 7 fanno parte anche Francia, Serbia, Grecia, Russia, Georgia. Quel che è peggio è che in tutti e sette questi Paesi ci sono stati dei morti: in totale 34 da inizio anno. Dati che dovrebbero spingere i governi e le istituzioni a predisporre le giuste contromisure. (agg. di Dario D’Angelo)
CASI DI ROSOLIA E PAROTITE
Cresce il problema legato alle malattie esantematiche, soprattutto il morbillo che in Europa purtroppo sta dilagando e crescendo rapidamente. Sono numerosi i casi anche di altre patologie come rosolia e parotite che si sono sviluppate altrettanto rapidamente anche nel nostro paese. L’Oms ha sviluppato un rapporto dell’Eadc sottolinea come i casi di morbillo siano vertiginosamente aumentati. Preoccupano anche i numeri per quanto riguarda la rosolia che in un anno ha visto un totale di 624 infezioni ogni milione di abitanti. Numerosi sono anche i casi di parotite che continua ad essere una delle patologie che colpisce con più frequenza in determinate fasce d’età. Questo aumenta anche il dibattito che si è creato negli ultimi anni in merito proprio ai vaccini e alle campagna no-vax giustamente criticate. (agg. di Matteo Fantozzi)
ITALIA SETTIMA NELLA CLASSIFICA SHOCK
Dal 2016 i casi di morbillo in Europa sono in continua crescita, con un ritmo impressionante. Secondo i dati resi noti dal bollettino della European Regional Verification Commission for Measles and Rubella Elimination si è passati dai 5273 casi nel 2016 ai 412mila solo nei primi sei mesi del 2018, un aumento pari al 400%. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Italia supera i mille casi all’anno, posizionandosi così al settimo posto della classifica dei 53 paesi europei monitorati. In testa l’Ucraina con 23mila casi. Gli altri paesi tra i primi sette sono Francia, Serbia, Grecia, Russia, Georgia: in tutti questi paesi, Italia inclusa, ci sono stati dei morti, in tutto 34 dall’inizio dell’anno.
CRESCE L’ALLARME MORBILLO
Il prossimo 17 settembre è prevista a Roma una assemblea internazionale per verificare lo stato delle cose. Inutile dire che la situazione è drammatica. Secondo Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa dell’Oms, “Dopo il minimo negativo toccato nel 2016 abbiamo visto un drammatico aumento nelle infezioni e nei focolai. Chiediamo a tutti i paesi di implementare immediatamente misure ampie e appropriate al contesto per diminuire la diffusione di questa malattia. Una buona salute per tutti parte dalla vaccinazione, e finché non elimineremo il virus non riusciremo a tener fede agli impegni per gli obiettivi di sviluppo sostenibile”. Le cause sono diverse, quella più importante è il calo del tasso di copertura vaccinale e dei sistemi di sorveglianza nelle fasce di popolazione più emarginate e sono sottoposte a un serio controllo.