Si è parlato a lungo in questi giorni del boom delle sigarette tra i minorenni nel sud Europa con un aumento vertiginoso che impone l’obbligo di apporre qualche rimedio. Sicuramente il controllo dei genitori è risultato essere deficitario se si è arrivato a tanto, anche perchè è praticamente impossibile trovare un modo per evitare che le sigarette arrivino ai più piccoli. Nonostante sia vigente il divieto di venderle ai minorenni, basterebbe trovare un diciottenne con poco senso etico per aggirare l’ostacolo. Diverso potrebbe essere invece il controllo all’interno delle scuole, dove sempre più ragazzi per socializzare iniziano a fumare sigarette e dove molto spesso non vengono fermati da adulti che ne avrebbero l’autorità per farlo. I dati sono davvero molto preoccupanti, con dei numeri che fanno pensare anche come il tasso delle malattie in un futuro neanche troppo lontano potrebbe aumentare vorticosamente. (agg. di Matteo Fantozzi)
COLPITA LA FASCIA TRA GLI 11 E I 15 ANNI
E’ boom di nuovi fumatori fra i più giovani, in particolare nella fascia 11-15 anni ed in particolare al sud dell’Europa, Italia compresa. A svelarlo è stata una ricerca condotta presso l’università di Verona, che ha cercato di fare luce su un fenomeno alquanto preoccupante come appunto la diffusione esagerata delle sigarette fra i ragazzini. Analizzando la fascia di età successiva, quella compresa fra i 16 e i 20 anni, il dato di crescita negli ultimi anni è rimasto invariato nell’Europa del sud (Spagna, Italia e Portogallo), circa 60/80 fumatori ogni 1000 adolescenti, mentre è diminuito in maniera rilevante dal 1970 ad oggi nelle altre nazioni del Vecchio Continente, con tassi pari a 20 nuovi fumatori ogni 1000 cittadini. Marcon, uno dei professori a capo della ricerca, ha spiegato: «Abbiamo ricostruito la storia di esposizione al fumo di 120 mila cittadini residenti in 17 Paesi europei per valutare i trend temporali nell’incidenza di nuovi fumatori in un periodo di 40 anni. L’obiettivo del progetto Alec è studiare i fattori di rischio delle malattie respiratorie, con particolare attenzione alle esposizioni, come quella al fumo, i cui effetti avversi potrebbero coinvolgere le generazioni successive, e valutare il potenziale impatto degli interventi di salute pubblica mirati a contrastarli». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
AL NORD DIMINUISCONO, ECCO PERCHE’
Risultati importanti e sicuramente preoccupanti, quelli ottenuti da una ricerca dell’università di Verona, circa la diffusione delle sigarette fra i minorenni. Si è osservato che dagli anni ’90 ad oggi, in Europa, è cresciuto del ben il 50% il numero di fumatori, sia maschi che femmine, di età compresa fra gli 11 e i 15 anni. La ricerca fa parte del progetto Alec (Ageing lungs in european cohorts), e prende in considerazione un’indagine svolta in Europa quanto in Australia, con l’aiuto del finanziamento Horizon 2020. I paesi maggiormente colpiti sono quelli del sud Europa, Italia compresa, mentre al nord va meglio ma solo perché un pacchetto di sigarette costa ben 10 euro.
IL FUMO RESTA LA PRIMA CAUSA DI MORTALITA’ EVITABILE
«Il risultato più preoccupante dello studio – dice Marcon, docente di Epidemiologia e Statistica medica e autore della ricerca – riguarda i giovanissimi e il loro rapporto con il fumo; nella fascia 11-15 anni si è osservato un aumento dei nuovi fumatori dal 1990 in poi, con tassi che nell’Europa dell’Ovest, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Svizzera hanno raggiunto i 40 nuovi fumatori ogni 1000 giovani per anno, e circa 30 per 1000 l’anno in Europa del Sud: Italia, Spagna e Portogallo». Dati preoccupanti tenendo conto che il fumo è la prima causa di mortalità evitabile al mondo.