La notizia legata al colesterolo buono non deve però essere fuorviante e deve essere presa con le molle. I livelli di Hdl non devono essere troppo alti e la credenza che un certo tasso nel sangue di colesterolo buono sia positivo rimane vero. Ciò che è stato scoperto è che se troppo alto può causare dei problemi seri. Nuove fasce di misurazione che danno delle indicazioni anche abbastanza precise. Con queste indicazioni sarà dunque possibile ostacolare ancora maggiormente quelli che possono essere eventuali problemi cardiovascolari. Sicuramente con questa scoperta la medicina fa l’ennesimo balzo in avanti per prospettare un futuro in cui la salute sia la parola d’ordine principale. Una scoperta che obbligherà dunque a una revisione nell’assunzione di quegli alimenti che apportano un deciso aumento del colesterolo buono nel sangue. (agg. di Matteo Fantozzi)
“RISCHIO DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI”
Livelli troppo elevati di colesterolo Hdl, il cosiddetto “colesterolo buono”, può provocare un aumento della mortalità cardiovascolare. E’ quanto emerso da una recente pubblicazione e che ha innescato il dubbio sui reali rischi derivanti dal colesterolo per la salute stessa del cuore. Ma perché il colesterolo buono può diventare cattivo e trasformarsi in una sorta di killer silenzioso? “Sebbene al momento la risposta sia sconosciuta una possibile spiegazione è che il colesterolo Hdl estremamente elevato possa rappresentare un Hdl ‘disfunzionale’ che, invece di proteggere dalle patologie cardiovascolari, le può favorire”, ha spiegato Allard-Ratick autore di un recente studio che ha contribuito a smontare letteralmente il mito del grasso Hdl amico di cuore e arterie. I dati della ricerca, dunque, andrebbero a smentire anche le rassicurazioni che fino ad oggi i medici hanno destinato ai loro pazienti in attesa di nuovi studi che possano fare maggiore luce sulle reali conseguenze derivanti da livelli troppo elevati di Hdl. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“ELEVATI LIVELLI DI HDL AUMENTANO RISCHIO INFARTO”
Se finora sono stati gli stessi medici a spiegare ai loro pazienti che un alto livello di colesterolo “buono” avrebbe ridotto i rischi di infarti, adesso le cose cambiano ed un mito, inevitabilmente, è destinato a crollare. Marc Allard-Ratick, della Emory University School of Medicine di Atlanta ha infatti ribadito come da uno studio condotto dal suo team le cose sembrerebbero essere del tutto diverse. Dalle ricerche è emerso che alti livelli di Hdl aumentano il rischio di attacchi cardiaci o morte per cause cardiovascolari. Addirittura, quando superano i 60 milligrammi per decilitro di sangue il pericolo di infarti o decessi raddoppia. Dunque, secondo lo studioso, il colesterolo è buono ma non sempre e non per tutti. Alla luce dei risultati ottenuti dalla nuova ricerca, dunque, per i cardiologi “potrebbe essere il momento di cambiare la nostra visione del colesterolo buono”, anche alla luce di un altro aspetto particolarmente insidioso. Allard-Ratick ha aggiunto: “I nostri risultati sono importanti perché contribuiscono a un numero sempre crescente di prove sul fatto che concentrazioni di colesterolo Hdl molto alte nel sangue potrebbero non essere protettive” ma soprattutto perché, “a differenza di molti altri dati attualmente disponibili, questo studio è stato condotto principalmente su persone con cardiopatia”. E’ chiaro che serviranno altri studi per giungere alla piena conferma di quanto finora emerso ma certamente questo già basta a cambiare le carte in tavola. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CROLLA UN MITO PER LA CARDIOLOGIA
Da sempre si è pensato che il colesterolo buono fosse in grado di difendere il nostro organismo da quello che veniva additato come cattivo. Nel recente Congresso della società europea di cardiologia di Monaco di Baviera però qualcosa è cambiato. Durante questo è stato annunciato uno studio americano che ha insinuato nuovi dubbi. Un valore elevato di Hdl nelle analisi del sangue infatti non rappresenta una protezione nei confronti del cuore e delle arterie come si credeva. A parlarne è stato Marc Allard-Ratick, ricercatore dell’Emory University School of Medicine di Atlanta. Questi ha specificato, come si legge su Quotidiano.net, che: “Da anni ci ripetiamo che un livello alto di Colesterolo HDL ci protegge, ma i risultati della nostra indagine vanno a smentire quello che è solo un luogo comune”.
NUMERI E STATISTICHE
Lo studio che viene da Atlanta svela che quando la concentrazione di colesterolo HDL supera 60 milligrammi per decilitro di sangue allora raddoppia il rischio di infarto, morte improvvisa per problemi cardiovascolari o attacco cardiaco rispetto a quando questo si trova tra i 41 e i 60. Fino a questo momento le lipoproteine ad alta densità erano considerate praticamente curative perché le HDL andavano ad allontanare il colesterolo dalle arterie per riportarlo al fegato in grado di smaltirle. Nonostante questo è stato ribadito che un valore troppo basso di Hdl aumenta il rischio di andare incontro all’arteriosclerosi. La scoperta sta quindi nel fatto che il valore debba essere sì alto, ma non troppo.