Sicuramente tutti ci siamo imbattuti prima o poi in qualche simpatica emoji. La loro popolarità è cresciuta talmente tanto negli ultimi anni, tanto che da Hollywood si è reso necessario farne un film animato creando un mondo ideale dove queste simpatiche faccine hanno una loro vita personale. Quello che non ci aspettavamo è uno studio scientifico proprio su queste particolari “faccine” che hanno ormai da tempo invaso i nostri smartphone. Arriva dall’Università dell’Illinois a Urbana Champaign ed è stato pubblicato sulla rivista Plos One. Una riflessione che ha visto i ricercatori lavorare sulle onde dell’attività cerebrale registrate su oltre cento persone. Si tratta sicuramente di uno studio innovativo e molto interessante che apre la strada a interpretare come il nostro cervello reagisce di fronte a stimolazioni elettroniche esterne. Ora sarà importante approfondire la ricerca per capire se ci sono anche delle controindicazioni.
DALL’ILLINOIS LA SCOPERTA
Il ricercatore dell’Università dell’Illinois Benjamin Weissman ha parlato come riportato da Ansa. Questi ha spiegato: “Le emoji sono ovunque. Le persone le utilizzano davvero moltissimo nei messaggi di testo e sul web per accompagnare il nostro linguaggio normale. Finora nessuno psicologo o linguista li ha studiati con dei metodi sperimentali come quelli che abbiamo a disposizione. Nessuno aveva registrato in tempo reale l’attività elettrica generata nel cervello durante la ricezione di una di queste”. La scoperta più incredibile è legata al sarcasmo che arriva proprio dalle emoji con il nostro cervello che di fronte a queste risponde con un piccolo sussulto, un comportamento del tutto simile a quello che attuiamo quando dobbiamo capire un doppio senso anche nella vita reale.