Di tetano muore un paziente su tre, purtroppo però sono fin troppe le bufale in merito a questa malattia infettiva. Basta poco per contrarla ed è gravissima anche se si può prevenire tramite un vaccino. In Italia si registrano almeno 50 casi l’anno e questa non colpisce solo agli anziani. In molti hanno parlato di immunità naturale o di gregge, niente di più falso. Il batterio Clostridium Tetani si trova nell’intestino degli animali e viene eliminato tramite le feci. Le spore però possono sopravvivere nell’ambiente per anni, contaminando oggetti e penetrando nell’organismo dell’uomo attraverso delle ferite. La bugia più grande sul tetano è che basta disinfettarsi dopo la lesione, niente di più sbagliato perché si tratta di batteri molto resistenti contro i quali non possono nulla i comuni disinfettanti presenti nelle case di ognuno di noi. Su questo tema è importante la campagna di sensibilizzazione che ormai da anni porta avanti l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che specifica come proteggersi e cosa si deve assolutamente evitare.
Tetano, muore un paziente su tre: parla Gianni Rezza
Gianni Rezza ha parlato del tetano, patologia infettiva per cui muore un paziente su tre. Il direttore dell’Iss (istituto superiore della sanità) ha specificato ad Ansa: “Grazie a una maggiore diffusione del vaccino tra i nuovi nati vengono colpito soprattutto le donne anziane. In passato infatti gli uomini venivano vaccinati durante il servizio militare, mentre le donne non venivano immunizzate”. Questa però non è vero che non può colpire i giovani o i bambini che non sono vaccinati. Inoltre un’altra bufala è legata al fatto che il tetano sia una malattia scomparsa, Rezza spiega: “Diversamente da altre malattie come vaiolo e poliomelite la malattia non può scomparire. Ci sarà sempre perché il batterio si trova nell’ambiente“. Va specificato poi che non esiste un’immunità di gregge: “Anche se fosse protetto il 99% della popolazione il rischio rimarrebbe per chi non è vaccinato. Questo proprio perché non si diffonde da persona a persona, ma è dovuta al contatto con oggetti che sono contaminati”.