Una review pubblicata su Frontiers in Microbiology evidenzia come l’herpes si possa risvegliare nello Spazio. Pare infatti che durante le missioni spaziali il sistema immunitario inizi a perdere colpi dando la possibilità di risvegliarsi ad alcuni virus che in condizioni normali sono dormienti. Lo studio di ricerca è stato finanziato dalla Nasa che ha aperto la strada alle analisi sui tassi di riattivazione dei virus nei fluidi biologici degli astronauti. L’obiettivo è quello di guadagnare ulteriori certezze mediche sui viaggi nello spazio, permettendo di garantire agli astronauti la salute per proseguire con missioni in grado di spingersi sempre più in là. Viene spiegato poi come nello stress di un viaggio così importante ci sia l’obbligo di prendere tutte le dovute precauzioni per evitare di ritrovarsi ad affrontare dei problemi di non facilissima gestione.
L’herpes si risveglia nello Spazio: durante le missioni il sistema immunitario va ko
La ricerca sui virus che si risvegliano nello Spazio hanno portato i ricercatori a soffermarsi soprattutto sugli herpes. Si tratta di virus che si sono co-evoluti nel corso dei millenni e che sono piuttosto frequenti nella popolazione mondiale. Pare che questo virus rimanga a lungo dormiente nel paziente dopo la prima infezione e senza dare disturbi particolari se non ci sono disordini del sistema immunitario. Questo andrebbe in down proprio per lo stress fisico subito dal pesante viaggio nello spazio. Satish K. Mehta dello Johnson Space Center della Nasa, a capo dello studio, ha evidenziato come vadano approfondite le accelerazioni sperimentate durante le fasi di lancio e rientro, le condizioni di microgravità, l’esposizione alle radiazioni cosmiche e i ritmi di veglia sonno alterati.