INSULTI E MINACCE CONTRO SALVINI A TORINO: PROTAGOSNISTA LA SOLITA SINISTRA…
Non sono mancate le polemiche nell’80esima Festa della Liberazione, ma purtroppo anche le minacce. Il clima di tensione che ha accompagnato la festa del 25 aprile 2025 è culminato con minacce choc e vergognose che hanno messo nel mirino Matteo Salvini e la Lega, così pure il partito guidato da Giorgia Meloni. A fare da scenario all’attacco al segretario del Carroccio è stata Torino, dove il ministro e vicepremier è stato raffigurato a testa in giù, con una chiara allusione all’impiccagione di Benito Mussolini in piazzale Loreto.
Salvini si è ritrovato così bersaglio di un clima d’odio che di sicuro non rispecchia i valori di questa giornata. La senatrice leghista Mara Bizzotto ha fatto riferimento ad “attivisti di sinistra” come autori di tale “atto inaccettabile che testimonia un’escalation di violenza non più giustificabile“. Non sono, in effetti, questi i modi per celebrare i principi della liberazione.
Ma al leader della Lega la solidarietà è stata espressa solo dai suoi colleghi di partito, perché dalla sinistra non si è alzata alcuna voce per lanciare appelli al buonsenso e di condanna verso episodi di odio come quello di cui è stato suo malgrado protagonista Salvini. E questo atteggiamento delle opposizioni la dice lunga su una certa sinistra che con l’odio denigra e calpesta l’avversario politico (come in questa occasione) perché ormai incapace di proposte politiche serie e alternative.
AGGREDITO CONSIGLIERE COMUNALE DI SAN PIETRO IN CASALE
C’è stato un altro grave episodio durante la commemorazione del 25 aprile. Ad esempio, al Casone del Partigiano di Rubizzano il consigliere comunale Mattia Polazzi, capogruppo di RipartiAMO San Pietro e capogruppo della Lega nel Consiglio metropolitano di Bologna, è stato vittima di un’aggressione verbale davanti alla moglie e ad altri cittadini.
Polazzi lo ha definito un atto di intimidazione che è vergognoso in quanto tale, ma anche perché si è verificato in un luogo simbolo della Resistenza, che dovrebbe essere espressione di libertà e unione, non violenza e odio.
Nelle ore precedenti erano apparse anche immagini dello stesso consigliere a testa in giù, a ulteriore conferma di un livello di intolleranza che sta superando i limiti.
ASSEDIATA LA SEDE FDI A TORINO
C’è poi l’assalto alla sede di Fratelli d’Italia a Torino, nel quartiere Barriera Milano, dove alcuni estremisti di sinistra si sono resi protagonisti di un assedio. Episodi che hanno spinto Salvini a intervenire sui social per ricordare alla sinistra che “parla di libertà e di pace” che non si può poi andare “in piazza a insultare le Forze dell’ordine e con la mia immagine a testa in giù“. Non è ciò per cui si è combattuto proprio per liberare l’Italia. Ma il segretario della Lega tira dritto: “Non saranno ‘sti quattro fessi a intimidirci“.