DAL “MAGA” AL “MEGA” CONTRO IL GREEN DEAL E LE POLITICHE DI SOROS: L’AFFONDO DI MATTEO SALVINI
Nei giorni in cui la Commissione Ue inizia ad aprire le “maglie” sulla possibilità di derogare alcune delle regole del Green Deal europeo, l’Italia “annusa” la possibilità che si possa realmente compiere un percorso di novità in seno ad un’Unione che fino alle ultime Europee sembrava orientata a politiche sempre più distanti dalla realtà dei cittadini: ne è convinto il leader della Lega Matteo Salvini nella lunga intervista oggi sul “Tempo” al termine di una settimana caldissima tanto in Europa quanto soprattutto in Italia. Il caso Almasri, le polemiche sui migranti nuovamente rispediti dai giudici di Roma dall’Albania verso il nostro Paese, e poi ancora lo scontro sulla riforma della giustizia e le forti turbolenze internazionali (i piani di “pace” presentati da Trump su Gaza e Ucraina): il mondo si muove e l’Italia, da Governo tra i più stabili al momento in UE, deve sapere lanciare le prossime mosse in maniera ottimale.
Per il vicepremier e leader della Lega, il passo avanti compiuto da Bruxelles in tema di auto ibride (che potranno essere vendute anche dopo il 2035, in deroga al piano 55% voluto dalla UE) è solo un primo passo di un ravvedimento, ma ora serve nuovo coraggio per includere altre tecnologie come i biocombustibili. Occorre superare la «follia suicida di Von der Leyen e Timmermans» della scorsa legislatura e per farlo è possibile dialogare nuovamente con tutte le anime del Centrodestra europeo, anche se non siedono negli stessi banchi tra maggioranza e opposizione: tradotto, i Patrioti di Salvini e Le Pen possono e devono poter dialogare su alcuni dossier chiave (green, migranti, nucleare) anche con i popolari (PPE) e i conservatori (ECR), come dimostrano i casi di Germania e Spagna dove sono in corso prove di compromessi che da anni già invece esistono come realtà in Italia, «grazie al maestro Silvio Berlusconi», rintuzza Salvini.
In questo senso l’ipotesi di un progetto allargato del mondo delle destre sovraniste lanciato (in maniera ancora “misteriosa”) da Elon Musk viene visto con molto favore dalla Lega qui in Italia: portare il progetto del MAGA di Trump anche in Europa, chiamandolo a questo punto MEGA (Make Europe Great Again), è un progetto concreto, «serve fare meglio proteggendo famiglie e imprese europee». Un primo esempio concreto è proprio il tema ambiente-energia, dove la UE secondo Salvini «dovrebbe immediatamente bloccare l’estremismo green che vorrebbe imporre solo auto elettriche dal 2035». Con il MEGA si deve dare una sveglia generale all’intera Unione, in contrasto con le mire espansionistiche della Cina e riprendendo una piena competitività per anni perduta: la sinistra che attacca Musk è incoerente, secondo Salvini, in quanto lo attacca per il semplice fatto che non è allineato politicamente (oggi) con il politicamente corretto progressista, «tollerano i finanziamenti di Soros e tifano pubblicamente per organizzazioni straniere che portano immigrati in Italia».
DALLE CHAT AL CASO ALMASRI, IL PUNTO DEL LEADER LEGA SULLA DELICATA SITUAZIONE DEL GOVERNO
Scendendo nei temi più caldi della mera attualità politica italiana, i vari dossier che sono al centro del dibattito in questi giorni in Parlamento – dall’Albania al caso Almasri, fino alle novità in ambito fiscale e finendo con il “caso Paragon” – vedono la Lega di Salvini compatta con le altre forze di maggioranza: nella conferenza stampa di presentazione della proposta sulla rottamazione delle cartelle questa mattina, è lo stesso Ministro dei Trasporti a sottolineare che il potenziale scandalo spyware potrebbe rientrare in uno «regolamento di conti all’interno dei servizi di intelligence che svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità». Preoccupante è che vi siano 007 che invece di difendere l’interesse nazionale abbiano il tempo di attaccarsi l’un l’altro, da qui la promessa del Governo di porre al più presto provvedimenti in tal senso.
Serve lavorare e meglio, così da portare anche più benefici a cittadini e famiglie in difficoltà: da qui l’invito della Lega agli altri partner di Governo per una nuova stagione di rottamazione cartelle, con almeno 163milioni di “arretrati” che coinvolge milioni di italiani. Nell’ottica della semplificazione, spiega ancora Matteo Salvini al “Tempo”, serve premiare chi lavora ed è in buonafede: compatti, uniti ma con proposte ovviamente anche diverse, il che però non significa affatto un venir meno della fiducia verso le altre forze a Palazzo Chigi, da FdI a FI. Da qui la chiosa di Salvini sulle “chat” che stanno emergendo nelle anticipazioni del “Fatto Quotidiano”, dove anni fa alcuni commenti di esponenti di Fratelli d’Italia (compresa anche la Premier Meloni) vedevano di cattivo occhio le scelte della Lega. Sebbene il vicepremier non abbia piacere a vedere insulti e critiche anche personali, il tema di una spaccatura interna al Governo non è assolutamente d’attualità: «battute scritte in un’altra era politica, non è il pensiero attuale degli alleati, Giorgia lo confermerà». Piuttosto la compattezza si è visto nel momento del bisogno davanti agli attacchi delle opposizioni e di parte dei magistrati sul delicato caso Almasri: il giudizio di Salvini è molto basico e si fonda sulla fiducia per gli alleati Ministri, la sinistra che ha spalancato i porti non può dare lezioni al Governo «che espelle i delinquenti», mentre l’ANM deve tornare ad «abbassare i toni».