Sam Altman, fondatore di Open AI, sulle pagine di Repubblica afferma che “non sarà più l’intelligenza a rendere noi uomini unici, l’Intelligenza artificiale sarà molto più intelligente di noi”. L’imprenditore e informatico non ha dubbi: “La tecnologia non va fermata, è l’unica cosa che ci più portare prosperità”. Poco più di un anno dal lancio di ChatGPT, a Davos spiega: “Le istituzioni ragionano sull’approccio migliore per regolare l’AI prima che diventi troppo potente, e questo è importantissimo, sono qui per dare una spinta affinché accada. Abbiamo ancora tempo”. Nuove regole, per l’AI, sono necessarie: Altman dice che deve ancora leggere l’ultima versione.
L’AI, con la sua abilità di generare testi e immagini finti, potrebbe diventare strumento di disinformazione. Il creatore di OpenAI spiega: “È una delle preoccupazioni più grandi per quest’anno, in cui pare che negli Stati Uniti tutti combattano la battaglia finale. Dobbiamo essere molto attenti e reattivi, per questo abbiamo una nuova squadra di “Risposta elettorale” e abbiamo appena diffuso delle linee guida”. Sarà infatti vietato usare ChatGPT per creare bot che impersonino i candidati, o applicazioni di propaganda elettorale, spiega Repubblica. Inoltre le immagini create dall’AI dovranno essere timbrate e rese rconoscibili come false. Altman, essendo un sostenitore di Biden, non vorrebbe vedere il ritorno di Trump alla Casa Bianca “ma penso che l’America starà bene lo stesso, che sia comunque su una traiettoria di lungo termine positiva” spiega.
Altman: “L’intelligenza umana non sarà mai parte di quella artificiale”
A novembre, il board di OpenAI ha licenziato Altman imputandogli comunicazioni non chiare: una settimana dopo è tornato al suo posto. “Open AI può decidere di fermarsi ma l’intera società non si fermerà, ci sono tanti altri che la stanno sviluppando” spiega l’informatico a Repubblica. “Il nostro dovere è rendere il mondo migliore e l’unico modo per farlo che non sia un gioco a somma zero, in cui qualcuno vince e qualcuno perde, è il progresso tecnologico” aggiunge ancora. Tutto cambierà dunque nel giro di pochi anni? Il fondatore di Open AI non lo sa: “Onestamente oggi ChatGPT non serve a molte cose, è molto bravo su alcune e non funziona per la maggior parte” dice. Nella prossima versione di ChatGPT verrà migliorata la capacità di ragionare, l’intelligenza. Mano a mano i compiti si allargheranno e ad AI si potrà chiedere di programmare un codice e molto altro.
Per l’esperto “l’intelligenza umana non è unica. Ma quello che significa essere umani non diventerà mai parte dell’Intelligenza artificiale. Continueremo a vivere tutta la nostra esperienza umana, con tutto il buono e il cattivo, a innamorarci, ad amare la nostra famiglia, ad andare in vacanza e a lavorare”. Al Wef, Altman ha poi spiegato di comprendere “il nervosismo che c’è verso di noi, ci dicono che il futuro è nelle nostre mani, ma credo che il mondo sappia che i benefici possono essere talmente grandi che vale la pena” andare avanti. Eppure “è bene che le persone abbiano paura, possiamo imparare dalle lezioni del passato, come tecnologia può essere governata: si possono fissare soglie di sicurezza”.