Il 10 ottobre si commemorano San Daniele vescovo e compagni martiri, un gruppo di sette frati minori e missionari che legarono il proprio nome alla loro fervente attività di evangelizzazione in Africa. La loro è la drammatica e commuovente storia di un gruppo di uomini di fede che hanno sacrificato la propria vita per difendere quella altrui, diffondendo la fede e la speranza di una vita Cristiana in territori avversi e ostili. La testimonianza della loro storia ci perviene grazie ad uno scambio epistolare intrattenuto da un altro francescano, tale frate Elia.
Costui racconta il viaggio intrapreso da San Daniele Fassanella di Agropoli, già padre provinciale in Calabria che, insieme con i suoi compagni partirono dalla Toscana alla volta di Ceuta in Marocco, al fine di svolgere opera di evangelizzazione nel Nord Africa, fin qui assoggettato all’influenza dell’Islam. La loro azione apostolica però durò poco. Furono catturati e sottoposti a brutali e inenarrabili torture, al fine di costringerli ad abiurare la propria fede. Ma Daniele e i suoi compagni non cedettero alla paura, la loro fede fu più salda della tentazione di evitare le sofferenze, che invece accettarono stoicamente, finché non vennero decapitati e mutilati in più pezzi.
San Daniele vescovo e compagni martiri, il culto
La diffusione del culto di San Daniele vescovo e compagni martiri verso il martirio e il sacrificio dei poveri frati, nonché Il recupero dei resti dei loro corpi martoriati si deve all’opera di un gruppo di marinai, che si recavano periodicamente in Marocco per scambi commerciali, e che si preoccuparono anche di riportare in Italia tali resti. Fu Papa Leone X a rendere il giusto omaggio al sacrificio di Daniele e dei suoi compagni che, pur consapevoli dei pericoli cui andavano incontro, non esitarono a spendersi totalmente per divulgare la parola di Cristo. Il Pontefice provvide a santificarli nel 1516 dedicando loro, appunto, la giornata del 10 ottobre.
Sebbene, ufficialmente, non si abbiano notizie di cittadine e località che abbiano assunto Daniele e i suoi compagni come santi patroni ufficiali, i festeggiamenti in loro onore non mancano, soprattutto in quelle città dove sono stati disseminati i loro resti, riportati in patria dai marinai. Su tutti ricordiamo quelli che si tengono ad Orani, un piccolo comune di meno di 3 mila abitanti in provincia di Nuoro, ma che detiene con fierezza tutte le tradizioni tipiche della cultura e del folklore sardi. eElementi questi immancabili anche nei festeggiamenti in onore di San Daniele: le strade si riempiono di bancarelle e palchetti, dove gli eventi di intrattenimento si alternano alla degustazione di prodotti tipici. E così che la Santa messa e gli altri eventi liturgici si alternano a tornei di calcetto e gare di poesia in una tre giorni fitta di eventi. Tutto ciò nonostante il patrono della cittadina sia invece Sant’Andrea.
Gli altri Santi di oggi
Gli altri Santi commemorati nella giornata del 10 ottobre sono: Santi Cassio e Fiorenzo, San Chiaro di Nantes, San Daniele da Belvedere, San Folco, Beata Angela Maria, Beata Maria dello Sposalizio e Beato Ugo di Macon.