Il 12 aprile la chiesa cattolica celebra la ricorrenza di San Giuseppe Moscati, il medico dei poveri, diventato Santo per volere di papa Paolo VI ma consacrato definitivamente da papa Paolo Giovanni II. A Napoli e in generale nel resto della Campania è molto forte il culto del Santo, tanto che oltre alla chiesa principale del Gesù Nuovo a lui dedicata ce ne sono altre: una ad Aversa, una a Caivano, una a Serino e naturalmente a Benevento.
Nell’iconografia classica viene sempre rappresentato con il camice bianco, visto che proprio la medicina fu la sua grande missione nella vita, conservandosi anche casto per servire meglio i bisognosi. Viene considerato il Santo protettore di tutti i medici anatomo-patologi, visto che fu proprio questa la sua specializzazione principale. San Giuseppe Moscati è il patrono di Pastena, frazione di Amalfi.
San Giuseppe Moscati, la vita del Beato
San Giuseppe Moscati nasce a Benevento il 25 luglio del 1880. La sua famiglia è benestante: il padre, originario di Cassino, riceve la nomina di presidente del tribunale di Napoli ed è qui che la famiglia si trasferisce quando il bambino è molto piccolo. Giuseppe segue con impegno la scuola e, quando sta frequentando il liceo, si trova ad accudire suo fratello maggiore che è stato vittima di un incidente a cavallo durante il servizio militare. Proprio in corrispondenza di questo evento nasce la sua passione per la scienza e la cura del prossimo che lo spinge ad iscriversi alla facoltà di Medicina. Una volta completato il percorso di studi, viene assunto presso l’ospedale degli Incurabili a Napoli.
Durante l’eruzione del Vesuvio del 1906, grazie proprio all’aiuto di Giuseppe che corre subito a Torre del Greco, centro più in pericolo perché alle falde del vulcano, si salvano i pazienti di un piccolo ospedale proprio poco prima del crollo della struttura. Quando nel 1911 a Napoli scoppia un’epidemia di colera, Giuseppe è in prima fila per occuparsi degli ammalati così come, durante la prima guerra mondiale, si prende cura dei soldati feriti, visto che la sua domanda di essere mandato al fronte viene respinta. La sua vita si svolge fra lavoro e studio: si occupa dei più bisognosi, accogliendoli nel proprio studio privato senza mai chiedere nulla per le cure fornite, e nel poco tempo libero che gli resta dal lavoro all’ospedale si dedica allo studio di nuove cure per i suoi pazienti. Il 12 aprile del 1927, mentre sta riposando in poltrona dopo pranzo, muore per un infarto fulmineo a soli 46 anni. Le sue spoglie, prima sepolte all’interno del cimitero di Poggioreale, sono poi state trasferite nella chiesa del Gesù Nuovo dove sono state poste all’interno di una bellissima urna bronzea realizzata dall’artista Amedeo Garufi.
Gli altri Beati di oggi
Altri Santi e Beati che condividono con Giuseppe Moscati la ricorrenza del 12 aprile sono Sant’Alferio, San Basilio, Santa Teresa, San Giulio, San Baba, San Zeno e Santa Vissia.