Il 26 aprile la Chiesa celebra San Marcellino Papa, da non confondersi con altri Santi che portano lo stesso nome, come San Marcellino di Perugia, martire, festeggiato il 5 giugno, San Marcellino di Ravenna vescovo, celebrato il 5 ottobre, San Marcellino di Embrun il 20 aprile e tanti altri. Nella stessa giornata, tra gli altri Santi, vengono celebrati: San Ricardo di Celles, Beati Domenico e Gregorio, San Guglielmo e Pellegrino. Le torture portarono Marcellino alla morte: siamo all’incirca attorno all’anno 2305 dopo Cristo e quasi immediatamente il Papa torturato per volere di Diocleziano diviene Santo e protettore della città di Roma. Il suo corpo venne inumato nelle Catacombe di Priscilla, lungo la strada consolare Salaria, il cui ingresso e posto di fronte ai cancelli di Villa Ada; ogni anno, in occasione della giornata del 26 aprile, le catacombe vengono aperte al pubblico per rendere omaggio alle reliquie del Santo e in ogni Chiesa cittadina si ricorda la figura del patrono con Messe solenni a lui dedicate, ricordando gli anni del proto cristianesimo in Roma e del martirio e delle persecuzione da parte dell’Impero pagano prima di Costantino.
San Marcellino Papa, la sua vita
San Marcellino fu Papa e nacque a Roma, città nella quale diventò il 29º vescovo, morendo con il titolo di Papa il 25 aprile del 305, forse data della morte o dell’abdicazione dalla sua carica di Pontefice, i dati e i documenti non sono chiari a riguardo. Siamo nei primi secoli del Cristianesimo, anni di martirio e di sofferenze per il popolo cristiano in Roma e in tutto l’Impero, quelli della Grande Persecuzione perpetrata sui cristiani dagli imperatori Diocleziano e Galerio attorno alla fine del III secolo. Figlio di Proietto, Marcellino divenne presto seguace della Parola di Cristo e in giovane età fu prima Vescovo, poi Papa della città di Roma, esattamente il 30 Giugno del 296. Il suo pontificato conobbe però momenti di tregua dalle persecuzioni: Caio non era tremendo come altri imperatori e lasciò a Marcellino un buon margine per predicare la Buona Novella a quel piccolo gregge che si formava in Roma sulle testimonianze, tutto sommato ancora calde, provenienti dal mondo orientale, dalla Palestina, dall’Egitto e da tutta l’area medio-orientale in genere.
In quegli anni Marcellino rivestì il ruolo di Papa seguendo le dottrine di Cristo, quindi si adoperò per portare conforto e nutrimenti alle classi plebee della città, il primo vero nucleo fondatore della Chiesa romana, anche durante le persecuzioni, un pontificato piacevole anche dal punto di vista sociale sino all’arrivo di Diocleziano. Da quel momento la persecuzione, su richiesta delle classi patrizie di Roma, si inasprisce nei confronti dei cristiani con martiri anche a carico degli alti prelati della nuova Chiesa sorta per volere di Pietro apostolo in quella che lo stesso primo Pontefice definì la ‘nuova Babele’. Durante quegli anni Marcellino fu incarcerato, i soldati dell’Imperatore saccheggiavano e distruggevano le piccole chiese consolidatesi nel territorio dell’Urbe, i cristiani venivano fustigati e spesso uccisi se non appagavano la voglia di confessione o ritorno al paganesimo romano. Anche per Marcellino la sorte non fu clemente: durante le torture che quasi quotidianamente venivano svolte nella sua prigione, più volte venne chiesto al Papa della Chiesa romana di rinnegare Gesù Cristo e la Parola di Dio, porgendo come penitenza e redenzione la possibilità di esprimere la Fede solamente nei confronti di Diocleziano Imperatore d’Occidente e Massimo Governatore.