San Pietro Nolasco è il fondatore dell'Ordine della Mercede: una congregazione spagnola composta da cristiani liberati dalla schiavitù
Il 6 maggio è il giorno che la Chiesa dedica a San Pietro Nolasco, fondatore dell’Ordine dei Mercedari. Contribuì a liberare dalla schiavitù più di 300 cristiani e lui stesso fu catturato dai mori, riuscendo comunque a salvarsi. È Patrono di Palermo.
San Pietro Nolasco: una vita dedicata a salvare i cristiani dalla schiavitù
San Pietro Nolasco nacque in Francia, a Mas Saintes Puelles nel 1189: la sua futura santità si manifesta già nella culla, quando uno sciame d’api lascia incolume il bimbo formando un favo di miele sulla sua destra.
Orfano di padre, crebbe con sua mamma, che votò la sua vita solo a Dio e alla cura di suo figlio: quando anche la madre morì, Pietro, per paura di essere tentato dagli eretici Albigesi, si trasferì in Spagna, a Barcellona, in quel momento occupata dagli arabi musulmani.
Questi ultimi usavano catturare i cristiani e farne degli schiavi, così Pietro, il cui animo caritatevole era alimentato da Dio, decise di riscattare più schiavi possibile.
A Valencia Pietro riuscì a liberare più di 300 cristiani, anche grazie alle cospicue donazioni dei nobili del luogo. L’azione del sant’uomo fu senza dubbio ispirata dalla Vergine Maria, la quale gli apparve invitandolo a fondare una confraternita per la redenzione di tutti gli schiavi liberati.
Nacque così l’Ordine di Santa Maria della Mercede: a guidarla, nel 1228, fu inizialmente Raimundo de Peñafort, il quale riuscì in seguito a ottenere per questa congregazione il riconoscimento ufficiale da parte di Gregorio IX nel 1235, grazie alla bolla “Devotionis Vestrae”.
I mercedari indossavano un abito bianco, simbolo della verginità della Madonna, inoltre l’Ordine non ebbe mai carattere militare, se non l’impegno di presidiare i confini contro gli attacchi dei Mori.
L’Ordine di Santa Maria della Mercede adottava la regola di Sant’Agostino, imponeva anche ai cristiani liberati di testimoniare la propria sofferente prigionia assieme ai mercedari questuanti e richiedeva che in ogni convento, oltre a ravvivare la fede cristiana dei liberati, si ospitassero ammalati e poveri.
Dopo aver posto la confraternita sotto la protezione di San Pietro e di Innocenzo IV, nel 1245 Pietro Nolasco parte per Algeri per riscattare altri schiavi ma, non avendo più soldi per farlo, offre sè stesso. I pagani allora lo torturarono e lo abbandonarono in mezzo al mare su una barca, che miracolosamente raggiunse le coste spagnole.
Nel paese iberico, Pietro fondò un convento sulla collina valenciana di Puig e trasformò in chiesa una moschea a Siviglia, celebrando così la cacciata dei musulmani. Questa fervente attività caritatevole segnò il fisico dell’uomo che nel 1249, in occasione della visita a Portel presso la tomba di San Raimondo Nonnata, fu colpito gravemente dalla malaria.
L’uomo morì il 13 maggio dello stesso anno e fu in seguito canonizzato da Papa Urbano VIII nel 1628.
Gli altri Santi del giorno
Il 6 maggio si ricordano anche San Venerio di Milano, Santa Sennara, San Lucio di Cirene, Santa Inneen, Beato Giacinto Vera, Santa Benedet
