Protettore degli innamorati per eccellenza, ma anche degli epilettici, San Valentino è il santo celebrato ogni anno il 14 febbraio, un Vescovo cristiano morto martire all’età di ben 94 anni. Patrono di Terni e di tutti gli innamorati, San Valentino nel giorno del 14 febbraio è celebrato non solo con le classiche promesse d’amore da parte delle coppie di fidanzati e sposi, ma anche con una celebrazione particolare che avviene proprio nella città della quale il Santo è Patrono: Terni. In Terni, nel giorno del 14 febbraio infatti, cento coppie si scambieranno, come tutti gli anni, una promessa d’amore nella Chiesa dedicata a San Valentino, cento fidanzati provenienti da tutta Italia, una delle più tenere celebrazioni di questa giornata che in terni prevede anche momenti conviviali e messe solenni.
San Valentino, la vita
San Valentino nacque a Terni nel 176 e fu martirizzato a Roma nel 270, una lunga vita spesa nel nome del Signore e, soprattutto, nella parola di Cristo. Il Santi martire umbro si dedicò a lungo alla tutela del gregge cristiano proteggendolo dalle persecuzioni dell’imperatore Claudio II: svolse la sua missione pastorale per lunghi anni assieme a S. Mario, due martiri che rendono orgogliosa la Chiesa di quei primi anni nei quali la Fede era sinonimo di persecuzione, la Parola di Cristo, la carità, il perdono, la misericordia, erano parole lontane in quella società votata al potere, all’inganno, all’opulenza di pochi patrizi a scapito della difficoltà di sopravvivere dei tanti poveri che vivevano nell’Impero. San Valentino si dedicò a loro, trovando anche conversioni da parte di persone facoltose sul suo cammino, un pastore di anime che porgeva la Nuova Parola con amore e grande enfasi.
Lui stesso era patrizio di famiglia: nato a Interamna Nahars, oggi comunemente chiamata Terni, il giovane Valentino si convertì al Cristianesimo in giovane età e a soli 21 anni fu consacrato Vescovo di Terni, la sua città. Fu quasi subito perseguitato, arrestato, torturato, interrogato a lungo, portato davanti al tribunale romano dove i prefetti gli chiesero il motivo di voler subire tante percosse e una probabile condanna solamente per qualche conversione. Lui rispose che quella era la volontà di Dio e non poteva non esaudire i desideri del Signore che lo chiamava ad un probabile martirio nel nome dell’amore e della giustizia tra la gente, lui che era nobile d’origine, ma la vocazione era talmente forte che scelse la via dell’uguaglianza, del perdono, un Santo tanto amato anche da Francesco d’Assisi che in quel sacrificio nel nome di Dio ispirava postumo nuovi fedeli e nuove conversioni. Fu quindi torturato, percorso con bastoni nodosi; sanguinolento e dolorante, quasi stremato del tutto, il prefetto chiese a San Valentino di tornare sui suoi passi, ma il Santo, quasi morente, gli rispose ‘Nulla mai mi potrà separare dalla carità di Cristo’. Questa è la fede di un uomo che ha subito più il dolore innalzandolo a dono e simbolo di Fede. Non pago delle torture, del dolore dell’uomo, il prefetto lo consegnò al boia Placidus che lo decapitò in Roma, un atto che segnò il destino di un pastore di anime deputato alla santità per avere donato la vita nel nome della sua Fede.
Gli altri Beati di oggi
Nella giornata del 14 febbraio, assieme a San Valentino, ricordiamo anche: San Giovanni Battista della Concezione, Sacerdote trinitario; Santi Bassiano, Tonione, Proto, Lucio, Cirione, Agatone, Mosè, Dionigi e Ammonio, Martiri; Santi Modestino, Fiorentino e Flaviano, Martiri; Sant’ Aussenzio, Sacerdote ed archimandrita; Santi Cirillo e Metodio, Apostoli degli Slavi.