Nella puntata di stamattina di “C’è Tempo Per..” sono stati ospiti in collegamento anche il cantante Sandro Giacobbe e la moglie Marina Peroni. Nella puntata dedicata al corteggiamento, l’artista risponde così alle domande di Anna Falchi e Beppe Convertini: “L’ho conquistata con la musica, con serenate, canzoni, sotto casa sua mi portavo dietro due tre musicisti. Sono diversamente giovane”. La moglie però ribatte: “Mi ha conquistato con la pappa, mi ha fatto mangiare bene, mi ha fatto bere bene, mi ha preso per la gola”. Marina Peroni racconta la galanteria d’altri tempi del marito: “Lui non ha uno stile di corteggiamento ma ha uno stile di galanteria che non si trova più, ed è con quello che mi ha conquistato”. I due hanno una differenza d’età notevole, 70 anni il cantante il prossimo 14 dicembre, mentre 44 lei il 16 agosto, fra pochi giorni, ma l’amore fra di loro va a gonfie vele. “La cosa che mi ha colpito è stata la galanteria che non c’è più, a me piace ma non siamo tutti uguali, c’è chi preferisce il ragazzo moderno e chi invece preferisce più l’uomo”.
SANDRO GIACOBBE E MARINA PERONI: “IO APRO SEMPRE LA PORTA, CHI PAGA LA CENA?”
Sandro Giacobbe ha di fatto confermato: “Io sono sempre stato portato ad aprire la portiera per far salire la donna, però dipende sempre dal primo incontro: se magari non è andata bene, fai finta di farlo entrare, invece entri in macchina, metti la prima e vai (ride ndr)”. E ancora: “I complimenti? Le cose devono essere naturali, gli apprezzamenti sul carattere e sul fisico devono venire spontanei se no sanno di falso e la falsità in un rapporto fra due persone è la prima cosa che salta”. Riprende la parola la moglie Marina: “Chi paga alla cena? Dipende da chi è partito l’invito e dipende anche da quanto ci si conosce. Lui ti versa l’acqua – ha proseguito – ti versa il vino… è una cosa che mi ha colpita ancora di più”. In un’intervista datata 2017, Giacobbe aveva svelato come aveva incontrato la sua attuale moglie: “Ci siamo incontrati per caso e tra molte telefonate e vari incontri di lavoro, cresceva sempre più la voglia di stare insieme e scoprire quante cose meravigliose riuscivamo a condividere”.