PAPA FRANCESCO NELLA BENEDIZIONE URBI ET ORBI: “LA SPERANZA DI PACE CON CRISTO PER LA SANTA PASQUA 2025”
«Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua! Il Maestro delle cerimonie legge il messaggio Urbi et Orbi», così Papa Francesco ancora dolorante e con voce roca si presenta nella loggia centrale di San Pietro, prima della Benedizione Urbi et Orbi da lui stesso impartita. «Cristo risorto, alleluia! Il suo canto fa piangere di gioia il popolo di Dio nel mondo intero»: il messaggio scritto direttamente da Papa Francesco si concentra sui temi chiave della Messa di Pasqua, «la verità ha vinto la menzogna, il perdono ha vinto la vendetta, la luce ha vinto le tenebre. Il male resta ma non ha più il potere su chi coglie la grazie di questo giorno».
Papa Francesco parla ai fratelli nel dolore e nell’angoscia, la venuta di Gesù con la Resurrezione si è preso su di sé tutto il male del mondo, e tramite la misericordia ha sconfitto l’orgoglio diabolico, «l’Agnello di Dio ha vinto, Cristo mia speranza è risorto». Ancora nel messaggio cristiano Urbi et Orbi si ricorda come la speranza dopo Cristo non è più illusione, grazie a quella Croce e la sua Resurrezione, «la speranza non delude»: con Cristo risorto si chiude tutto il senso dell’esistenza umana, non fatta per la morte ma per la vita eterna. La Pasqua è la festa della vita, scrive ancora Papa Francesco nel messaggio per la Santa Pasqua 2025, al termine della Santa Messa celebrata dal cardinale Comastri.
Il Pontefice ricorda i tanti conflitti da ogni parte del mondo: «quanta violenza nelle guerre ma anche nelle famiglie, contro le donne e contro i bambini». Il disprezzo contro i più deboli è enorme nel mondo ma è con la Pasqua che possiamo tornare a sperare: «dobbiamo avere fiducia negli altri, anche in chi è diverso da noi e arriva da altre parti del mondo perché siamo tutti figli di Dio». Serve sperare che la pace è possibile davvero, da quel Sepolcro vuoto il messaggio di pace è reale e possibile: vicino ai popoli di Israele e della Palestina, «preoccupa il clima di antisemitismo in tutto il mondo, così come il mio pensiero va alla popolazione di Gaza dove si genera sempre più morte e distruzione, ignobile la situazione umanitaria».
L’appello di Papa Francesco è per un cessate il fuoco immediato, «stiamo vicini alla gente per un futuro di pace vero». La preghiera del Santo Padre si allarga anche per la pace in Libano, in Siria e nello Yemen, così come i cristiani per il Medio Oriente: «troviamo soluzioni tramite un dialogo costruttivo». La pace in Cristo incoraggi la pace in Ucraina sempre più martoriata, «serve una pace giusta e duratura»: pensieri e preghiere nel messaggio Urbi et Orbi vanno anche al Myanmar, Armenia e Azerbaijan, nei Balcani Occidentali, nelle popolazioni in Africa specie in Repubblica Democratica del Congo, in Sudan, Sud Sudan, Sahel, Corno d’Africa, «in molti luoghi i cristiani non possono professare la loro fede. Nessuna pace è possibile senza libertà religiosa, di pensiero e parola»
Per Papa Francesco nessuna pace è possibile senza un vero disarmo, la pace nella Pasqua serve abbattere un mondo costruito su armi e arricchimenti: «dobbiamo accrescere la nostra solidarietà», invita il Santo Padre nel messaggio letto dal cerimoniere in San Pietro. Non bisogna cedere alla logica della paura, serve combattere la fame, «le “armi” della pace costruiscono il futuro, non bisogna seminare la morte». È un netto e aspro messaggio di pace contro ogni logica di violenza in ogni parte del mondo: «La Pasqua è occasione di liberare i prigionieri di guerra e politici». È con la vita donata da Gesù che si celebra lo scontro tra vita e morte, tra bene e male: con la Pasqua, «il Signore vive per sempre e anche noi siamo chiamati a partecipare alla vita eterna senza guerre e morte, solo Lui può far nuove tutte le cose».
Al termine del messaggio di Pasqua, sempre dalla Loggia Centrale viene concessa l’indulgenza plenaria da tutti i peccati (qui tutte le informazioni e i “requisiti” per poter lucrare tale possibilità): la Benedizione di Papa Francesco al termine si rivolge alla Chiesa e al Mondo, la Benedizione Urbi et Orbi tanto attesa c’è stata con il Pontefice in persona, cui segue la sorpresa della discesa dalla loggia per un saluto diretto in Piazza con tutti i fedeli in festa.
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MESSAGGIO URBI ET ORBI DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Piazza San Pietro in Vaticano pic.twitter.com/ASXkuLWl92— L’Osservatore Romano (@oss_romano) April 20, 2025
L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO LETTA DAL CARDINALE COMASTRI IN PIAZZA SAN PIETRO
Maria di Magdala vedendo la pietra del Sepolcro rotolata via, andò a comunicare a Pietro e Giovanni la Resurrezione: «correvano insieme, correvano tutti, esprimono la preoccupazione che Cristo fosse stato portato viva, ma dice anche del desiderio del cuore di chi si mettere alla ricerca di Gesù». Nell’omelia preparata da Papa Francesco e letta dal cardinale Comastri per la Santa Messa di Pasqua 2025, «bisogna cercare altrove il Cristo, non è rimasto prigioniero della morte ma è vivo e va cercato altrove».
La Resurrezione non è una bella storia da raccontare, non è un eroe del passato da ricordare: bisogna invece cercarlo e non possiamo stare fermi, «dobbiamo uscire per cercarlo nella vita, nel volto degli altri, cercarlo nel quotidiano, ovunque tranne che in quel sepolcro». La Pasqua ci consegna il movimento, spinge a correre: «ci invita a vedere occhi capaci di vedere oltre per scorgere Gesù il vivente, il Dio che si rivela e si fa presente»: è ancora il cardinale Comastri a leggere le intenzioni del Papa per la Pasqua 2025, aggiungendo come la ricerca del Cristo dopo la Pasqua parta da una certezza, «Egli si fa trovare, è la speranza più grande della nostra vita. Possiamo stare aggrappati a Lui perché Cristo ha vinto la morte».
Serve affrettarsi per andare incontro a Gesù, con il Giubileo che chiama a rinnovare in noi il dono della speranza nel trovare il Signore uscito vivo dal sepolcro: il cristianesimo è Cristo, «non c’è nient’altro che questo perché in Gesù noi abbiamo tutto». Questo “tutto” apre alla vera speranza, Lui non è un segno del passato ma è presenza viva oggi: «Signore in questa festa chiediamo il dono di essere cuori nuovi per vivere la perenne novità». Nello stupore della fede pasquale, serve portare nel cuore ogni attesa di pace, potendo così affermare: «con te Signore tutto è nuovo». Il Cardinale Comastri al termine dell’omelia per la Messa di Pasqua 2025 ringrazia Papa Francesco per il risveglio della nostra fede, per ricordarci che «il Signore è vivo e vive in noi».
INIZIA LA SANTA MESSA DEL GIORNO DI PASQUA: COSA FARÀ PAPA FRANCESCO
Papa Francesco ci sarà alla Benedizione Urbi et Orbi dopo la Santa Messa di Pasqua 2025, iniziata in questi minuti in una Piazza San Pietro gremita: con il buon meteo e con le condizioni di salute che migliorano, il Vaticano ha fatto sapere che il Santo Padre ha intenzione di affacciarsi dalla Loggia Centrale per la Benedizione. Quasi certamente non sarà lui a leggere il messaggio di Pasqua 2025, ma per impartire la benedizione alla cristianità ha espressamente richiesto di poter “derogare” alla sua convalescenza.
Il Cardinale Comastri intanto sta procedendo con il rito eucaristico in Piazza San Pietro, dove a breve leggerà l’omelia scritta da Papa Francesco in occasione della Santa Pasqua: «È un tempo e una stagione di speranza», ha detto ieri nell’omelia della Veglia di Pasqua lo stesso Pontefice, tramite le parole lette dal cardinale Re, citando poi Nouwen in “Preghiere dal silenzio” aggiunge «Pasqua porta la buona notizia che, sebbene le cose sembrino andare peggio nel mondo, il male è già stato vinto».
COME SEGUIRE LA DIRETTA SANTA MESSA DI PASQUA CON IL CARDINALE COMASTRI: LA GIOIA DEL CRISTO RISORTO
L’Alleluia della cristianità nel giorno più importante dell’anno liturgico: con la Santa Messa del giorno di Pasqua 2025 il popolo cristiano conclude la Settimana Santa nel culmine della gioia per Gesù risorto. Dopo l’annuncio della Resurrezione avvenuto nella Veglia di Pasqua di ieri sera, Piazza San Pietro torna protagonista con una novità però mai avvenuta in questi ultimi 12 anni di Pontificato: non sarà Papa Francesco a celebrare la Santa Messa di Pasqua 2025 sul sagrato della Basilica di San Pietro, bensì il cardinale Angelo Comastri – attuale arciprete emerito della Cattedrale.
Le condizioni di salute dopo un mese di ricovero e uno altrettanto di convalescenza non sono del tutto riprese, e così il Santo Padre ha dovuto delegare un suo sostituto per l’annuncio della Pasqua all’intera cristianità.
Non per questo la vicinanza di Papa Francesco viene meno, come abbiamo visto nei vari riti scanditi di questa Settimana Santa con la presenza del Santo Padre, sebbene non da celebrante. Oggi l’annuncio della Resurrezione nella grande Messa solenne del giorno precederà la Benedizione Urbi et Orbi, sulla quale resta l’incognita del meteo che potrebbe – se con previsioni positive del tempo – portare ad una breve salita alla Loggia di San Pietro per impartire il la benedizione a tutto il mondo.
La grande giornata di Pasqua in Vaticano prende però inizio alle ore 10.30 con la Santa Messa sul sagrato della Piazza San Pietro celebrata per l’appunto dal cardinale Comastri, vicario emerito del Papa: la diretta in tv su Rai 1 e Tv2000, la diretta in video streaming su RaiPlay e sui canali di Vatican News, e la diretta in mondovisione sia per la Santa Messa sia per quanto succederà attorno a mezzogiorno con la Benedizione “alla città e al mondo” in cui la Chiesa offre il proprio messaggio di pace e di Resurrezione. Qui intanto è possibile seguire la Santa Messa con il libretto ufficiale della celebrazione eucaristica solenne.
LA PASQUA DI RESURREZIONE: ATTESO IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO, ‘REBUS’ SULLA BENEDIZIONE
Se infatti non vi sono dubbi sulla paternità del messaggio Urbi et Orbi che verrà letto in Piazza San Pietro (e in diretta mondiale), qualche incognita si ha su chi effettivamente impartirà la benedizione solenne prevista nei giorni di Natale e Capodanno. Papa Francesco ha scritto di proprio pugno il messaggio di Pasqua, così come ha voluto redigere tutti i testi di questa settimana Santa, dal Giovedì Santo fino alle meditazioni della Via Crucis e l’omelia della Veglia di Pasqua letta ieri dal cardinal Re nella notte del Sabato Santo.
Le condizioni di salute ancora non pienamente ristabilite, il quadro stazionario con ripresa di movimenti motori e uso della voce, non permettono ancora una prolungata esposizione di Papa Francesco all’aperto né un lungo discorso, anche se letto.
Questo non toglie che in caso di meteo positivo, il Santo Padre possa comunque impartire la Benedizione Urbi et Orbi, prerogativa del Pontefice regnante secondo lo statuto in Vaticano. Eventualmente potrebbe essere il cardinale Parolin a leggere il messaggio scritto dal Papa, con Bergoglio che potrebbe invece impartire la benedizione al termine della Santa Messa di Pasqua: verrà deciso il tutto a ridosso dell’evento, per evitare ulteriori complicazioni alla salute comunque ancora fragile del Santo Padre.
LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI: L’ABBRACCIO DEL PAPA ALLA CRISTIANITÀ DOPO IL GRANDE SPAVENTO
Dal Santo Natale fino alla Santa Pasqua, il messaggio (e la benedizione) Urbi et Orbi è una delle principali e più antiche tradizioni della Chiesa: usata nelle Congregazioni e appunto con le solenni benedizioni pontificie, il messaggio nella formula originaria in latino viene impartito dalla loggia centrale di San Pietro dal Pontefice.
In attesa di capire se dopo la Santa Messa di Pasqua 2025 la diretta in video streaming Rai 1 della Benedizione Urbi et Orbi sarà celebrata dai cardinali della Curia o direttamente da Papa Francesco, ecco il link per il testo integrale ufficiale. Qui invece è possibile trovare le regole, le norme e le indicazioni della Liturgia Cattolica per ottenere l’indulgenza plenaria in vista della Santa Pasqua: questo pur rimanendo sempre attiva la possibilità di lucrare la remissione delle pene per il peccato originale previsto in questo anno di Giubileo 2025.
Nel messaggio Urbi et Orbi scritto lo scorso anno da Papa Francesco, la pace della Resurrezione di Cristo restava il cardine su cui ruotava l’intera riflessione di fede: «La tomba di Gesù era stata chiusa con una grossa pietra; e così anche oggi massi pesanti, troppo pesanti chiudono le speranze dell’umanità». Oltre agli appelli per la pace in tutte le guerre, Papa Francesco ricordò la centralità della vita come massimo dono della Resurrezione del Figlio, a fronte però del tanto disprezzo spesso dimostrato da questo mondo proprio «contro il prezioso dono della vita» per bambini, anziani e indifesi.
DIRETTA MESSA DI PASQUA 2025 E BENEDIZIONE URBI ET ORBI
